martedì 31 marzo 2009

Dopo i cani un'altra sorpresa!

Ieri e' stato divertente perche' nel primo pomeriggio eravamo davvero indaffarati al lavoro sia qui in Indonesia che con l'ufficio in Italia quando nel bel mezzo della confusione piu' totale mi arriva una telefonoata di Roberto.
Non ho neanche fatto in tempo a dirgli che stavo per mandargli via mail un paio di foto delle cagnoline per fargli vedere come stavano tranquille stravaccate al sole che lui mi dice "no... ma quali cani? io sto parlando delle oche! te le sto caricando adesso sul camioncino per portartele! ti passo l'autista cosi' vi mettete d'accordo su dove trovarvi...!"
Cosi' al nostro ritorno a casa abbiamo trovato non solo le due cagnoline scodinzolanti ad attenderci, ma anche 6 belle oche che si pavoneggiavano nel recinto:
Le hanno fatte scendere nel recinto sotto, da una parte c'e' il muro e di fronte le risaie mentre a ovest c'e' il canale d'irrigazione delle risaie e ad est (dietro la rete di ferro a destra nella foto) il fiume. Quando siamo rincasati stava facendo buio cosi' le abbiamo fatte salire nel recinto piu' in alto, oltre il canale d'irrigazione ed a fianco del nostro Joglo, per essere piu' sicuri che non succedesse nulla nella notte. Oltre tutto il recinto piu' alto ha da una parte il muro e dagli altri 3 lati ci sono le cagnoline a fare la guardia.
Sutar il guardiano ha detto: eheheh ora potete stare certi che nessuno entrera' mai qui... all'ingresso principale a nord ci sono io a controllare, a quello secondario a sud fanno la guardia le oche, e sullo zerbino dell'ingresso di casa ci sono i cani!
Gia', i cani...
Qui hanno un terrore assurdo. Per noi e' davvero inconcepibile come possano avere cosi' paura di due minuscole cagnette, soprattutto non avendone assolutamente di ragni grossi come una mano, di topi grandi come un gatto, di serpenti ecc...
L'altro ieri quando sono arrivati i cani, alla sera, ho fatto dare da mangiare ai cani da Sutar. In modo che diventassero un po' amici. Gli ho spiegato che quando scodinzolano vuol dire che sono felici, che loro abbaiano quando vedono qualcuno entrare perche' e' il loro compito e lo sanno, che una volta che si saranno abituati che quella e la loro casa, che e' un posto sicuro in cui hanno cibo, acqua e un tetto per dormire non cercheranno neanche di uscire ma staranno solo li' a fare la guardia... insomma alla fine non era tranquillo comunque ma perlomeno aveva capito che se impara qualche cosa sui cani e sa gestirli senza dubbio diventera' rinomatissimo in tutta la zona per essere quello che non ha paura dei cani. E' poco ma ci accontentiamo.
Pem invece e' molto piu' preoccupata.
Pensavo di farle sempre dare da mangiare ai cani per abituarla anche in modo che glielo dia quando noi siamo via ma non sono sicura che sia una buona soluzione. I cani la aspetterebbero per farle le feste tutte le mattine sulla porta e con cio si otterrebbe solo che... lei non entrerebbe piu'!!
Volevo lavare i cani facendomi aiutare da lei in modo da farle vedere che volevamo tenerli puliti, ma anche questa e' una pessima idea perche' se qualcosa di bagnato da un cane (saliva, ciotola, o il cane stesso) tocca un musulmano questi deve lavarsi con acqua o con sabbia sette volte... quindi gia' mi vedo il disastro nel caso il cane bagnato si scrolli via l'acqua di dosso con lei vicino schizzandola tutta...
Ieri che era il primo giorno siamo rimasti a casa fino alle 10 circa per cercare di far abituare Pem alle nuove arrivate e vedere le reazioni di entrambi.
Le cagnoline devo dire che sono davvero brave. Seguono un po' tutti scodinzolando allegramente e non si avvicinano neanche troppo (tranne a noi che, naturalmente, eccendo gli unici ad accarezzarle e coccolarle, ce le abbiamo sempre addosso). Naturalmente quando vedono qualcuno uscire o entrare dal cancello o nelle case gli abbaiano un po'; e' un'abbaiare davvero innocuo che neanche a chi ha paura dei cani da noi farebbe paura... pero' a Pem e Sutar turba abbastanza.
In effetti anche la loro reazione e' strana. Hanno paura, ma non e' proprio paura... non so come spiegarlo e' un misto fra paura e schifo, fastidio di essere toccati. Da noi se uno e' in casa ed ha paura dei cani che sono fuori non uscirebbe. Loro escono pero' cercando di far finta di niente, senza guardare troppo i cani, solo con la coda dell'occhio, per vedere dove sono. Se i cani che gli stanno camminando davanti, si fermano come per aspettarli, loro anche si fermano e tra i due si scambiano sguardi incerti. La persona non capisce cosa il cane voglia fare, perche' si e' fermato? perche' mi guarda? non poteva continuare a camminare come prima cosi' andava tutto bene? Il cane non capisce la persona, perche' si e' fermata? io la stavo aspettando ma se si ferma torno indietro a chiamarla! perche' mi guarda male? eppure non sembra volermi picchiare! Poi l'equilibrio si ristabilisce in un modo o nell'altro perche' se il cane resta fermo la persona riprende a camminare e cosi' fa anche il cane, se la bestia torna indietro la persona gli va incontro con un passetto incerto facendo ssst sottovoce e tanto basta a far riprendere al cane il suo cammino.
Il tutto senza panico, senza urla, senza scappare, senza tutto quello che da noi caratterizzerebbe la stessa scena tra una persona che ha paura dei cani e un cane.
Mha?! ce la faranno ad abituarsi reciprocamente a convivere? io spero di si...
E soprattutto spero che, visto che oggi e' il 31, Pem domani venga a lavorare... non ci sarebbe nulla di strano infatti se decidesse di stare a casa e non venire piu' nella casa infestata dai demoni canini!
Ieri dopo essere rimasti fino alle 10 ed aver quindi ottenuto che: Pem gli ha dato da mangiare, e' venuta con me da una casa all'altra (una cinquantina di metri) con i cani a poca distanza, e' uscita a riempire il secchio dell'acqua da sola con tutti e due i cani seduti davanti a casa, e' ritornata nell'altra casa da sola (sempre i 50 metri), e si e' messa a lavare i panni fuori con i cani a 4/5 metri, avrei forse detto che ci faceva il pesce d'Aprile e dall'1 non sarebbe piu venuta...
Alche' abbiamo chiuso i cani nel recinto fatto per le galline (quello dove stanotte hanno poi dormito le oche) e le ho detto che finche' non si sarebbe abituata ai cani quando noi non c'eravamo sarebbero stati chiusi in modo che lei potesse stare tranquilla. Era davvero felice di questa notizia! mi ha fatto un gran sorriso e mi ha ringraziato tre volte (qui grazie e' difficile che lo dicano una volta sola quindi potete immaginare quanto poteva essere contenta di questa cosa...).
Nel pomeriggio sono arrivate le oche, le hanno portate un ragazzo che lavora per Roberto e un nostro dipendente li ha accompagnati con il motorino. Sutar era anche lui li' ad aiutarli a far scendere le oche nel recinto... Sempre ieri pomeriggio e' venuta la Rentokil a fare la disinfestazione, quindi due persone arrivate con un camioncino che sono andate in giro a spruzzare cose nel giardino e dentro casa (spero non addosso a cani e oche ma non posso assicurarlo perche' non e' che abbiano molta testa per queste cose...). Entrambe cose che noi non sapevamo sarebbero successe.
Vi dico questo perche' il bello e' che quando noi siamo rientrati verso le 6.30, il figlio di Sutar ci ha aperto il cancello, e noi siamo entrati in cortile abbiamo subito visto i due cani correrci incontro a farci le feste. Abbiamo pensato, che bravo Sutar, e che coraggioso... quando e' andata via Pem ha lasciato liberi ai cani. Ha fatto proprio bene.
E invece no! macche' lasciati liberi! Le cagnoline, per niente felici di essere state messe nel recinto, dopo appena due ore avevano fatto un buco ed alzando un po' un pezzo di bambou erano riuscite ad uscire!! Quindi tutto quello che e' successo nel pomeriggio, disinfestazione, oche, e relative persone, e' tutto avvenuto con i cani liberi!
Mi immaginavo le scene peggiori...ma dopo aver parlato con Pem stamattina dico solo che sono senza parole. Intanto e' stato un miracolo che i cani non sono usciti dal cancello mentre tutta sta gente andava e veniva (sarebbe stato davvero un disastro), poi le oche che sono riuscite a farle andare sotto nella risaia facendogli fare almeno 50 metri da dove le hanno scaricate con cani liberi e persone che hanno timore dei cani, poi quelli della disinfestazione che hanno fatto tutto il perimetro spruzzando questa nuvolona di insetticida (ora che sapete che i cani erano liberi possiamo immaginare tutti la quantita' di spray che hanno respirato le poverine), Pem e' riuscita addirittura ad andare a bagnare l'orto! (sono 100 metri da sola con i cani!)...
Insomma, sono davvero felice che non sia successo nulla. Non so come sia possibile e non lo voglio sapere, spero solo vada avanti sempre cosi' senza problemi. Anzi spero che Pem e Sutar si continuino ad abituare con questa velocita'!

lunedì 30 marzo 2009

Finalmente arrivate! Come le chiamiamo?

Finalmente ieri ci siamo decisi.
Era un po' che giravamo attorno a questa cosa dei cani... fin da prima di tornare qui a dicembre, ma cheddico..., fin da quando abbiamo comprato il terreno, eravamo certi che avremmo avuto dei cani a zampettare in giro.
Dapprima pensavamo di comprarli in qualche negozio specializzato (qui cani non ce ne sono quasi, essendo tutti musulmani), poi Roberto ci aveva proposto di prendere i suoi, e gli avevamo detto di si. Poi eravamo un po' preoccupati sia per i vicini che per tutte le piante e piantine che stiamo piantando in giro e si sa, da cosa nasce cosa, e da una parte avevamo Sutar che continuava a cercare di distoglierci dall'idea, dall'altra Roberto che ha dovuto spostare i due cani trovatelli da casa sua alla fabbrica perche' i vicini ne erano intimoriti, in piu' io mi stavo convincendo che sarebbero stati un fastidio e che erano molto brutti e piccoli, immagino per far felici gli altri inconsciamente piu' che per proteggere le piante...
Poi alla fine ieri mattina eravamo in citta' (insomma, chiamarla citta' non so se e' il caso, comunque...) e nel cortile dell'unica chiesa della zona avevano trovato rifugio due cagnette con i relativi cuccioli. Questi piccoli, che saranno stati una decina, erano dei batuffolini di pelo, dei peluches bellissimi, avranno avuto neanche un mese di vita. D'impulso ci siamo avvicinati per guardarli e dopo un attimo avevamo gia' scelto i due che volevamo. Stavamo borbottando sul fatto che era inutile chiedere a qualcuno se potevamo prenderli per sentirci dire di no, o che potevamo ma fra qualche tempo perche' erano troppo piccoli, perche' di sicuro ce li avrebbero caricati in macchina senza darci la possinilita' di tornare sui nostri passi perche' sarebbero stati piu' che felici di liberarsi di un paio di quei batuffolini che pero' al di fuori di quelle mura erano visti come il demone in persona... Poi abbiamo ripensato ai cani di Roberto e abbiamo iniziato... alla fine anche questi quando crescono sono bruttini.... poi gli altri sono gia' abituati a stare con le persone e con i bambini... questi cuccioli sono proprio piccoli e magari stanno poi male e muoiono... e Roberto non sa dove metterli... gli avevamo gia' detto che avremmo preso i suoi...
Insomma siamo partiti e siamo andati da Roberto.
Se fosse stato per lui i cani sarebbero ancora a casa sua, dove erano arrivati l'agosto scorso spuntando dal nulla. La moglie e' musulmana, ma come tutti qui e' anche Javanese. Quando i cani erano arrivati da Roberto lui stava attraversando un momento non dei migliori ed era da solo. I cani sono arrivati dalla spiaggia e sono andati a tenergli compagnia. Quando la moglie e' tornata, dopo qualche giorno, ed ha sentito la storia ha visto questo fatto die cani come un segno del destino, alla maniera Javanese in quanto Roberto era solo ed in un brutto momento, i due animali sono arrivati dal mare (come quasi tutti i santoni di tutte le leggende locali) si sono fermati a casa sua e gli hanno risollevato il morale, quindi sono venuti a fare del bene.
Poi pero' purtroppo il background culturale islamico ha prevalso su quello javanese; i cani sono sporchi, sono immondi, danno fastidio ai vicini perche' non c'e' una delimitazione del loro terreno, ecc, ecc... Quindi, morale della favola, Roberto e' stato obbligato a portarli via. Li ha messi nella sua fabbrica liberi ma in un posto non molto grande, e si dispiaceva a vederli cosi' chiusi e un po' abbandonati.
Quindi ieri, dopo aver pranzato eravamo sotto il suo portico a chiaccherare e guardare il mare e abbiamo atteso che entrasse lui nel discorso, perche' sapevamo che non era proprio felicissimo di dare via i cani anche se non aveva quasi altra scelta. Oltre tutto abbiamo passato l'ultimo mese con lui che mi chiedeva 'allora quando venite a prendere i cani?' ed io che gli dicevo che il recinto non era finito, poi che li avremmo presi al ritorno da Singapore, poi che mancavano le chiusure alle porte del recinto... e lui che vedeva queste mie risposte un po' come scuse e pero' d'altra parte ne era felice perche' ritardavano il momento di dover dare via i cani.
Alla fine ieri pomeriggio verso le 3 siamo partiti e siamo andati nel suo capannone a prendere le bestioline.
Quando le abbiamo legate per portarle fuori dal loro recinto non erano per nulla felici, non capivano dove volessimo portarle e non sono abituate al guinzaglio... cosi' puntavano i piedi e si sono fatte quasi trascinare fino alla macchina.

Subito dopo essere salite in macchina si sono molto tranquillizzate, forse anche perche' quella era la stessa macchina con cui erano state portate li' e magari pensavano di tornare alla vecchia casa sulla spiaggia...
Dopo un viaggio di piu' di mezz'ora siamo finalmente arrivati a casa. Scendendo lungo la stradina sterrata abbiamo incontrato Pem che stava rincasando la quale naturalmente, dopo aver saputo che avevamo i cani con noi, e' subito ritornata indietro per vedere la novita'.
Una volta richiuso il grande cancello dietro le nostre spalle abbiamo fatto scendere le bestiole che hanno cominciato a correre per il giardino scodinzolando. Roberto e la figlia Isabella ci hanno accompagnato e Sutar e Pem si sono un po' tranquillizzati vedendo la bambina giocare con i cagnolini per niente intimorita.
Anche Roberto era molto piu' tranquillo dopo aver visto la nuova casa delle sue cagnette. Sebbene mi abbia chiamato un paio d'ore piu' tardi per sapere se tutto era a posto, alla fine sono sicura che sa che con noi staranno bene e che hanno un grande spazio in cui scorazzare libere senza preoccuparsi di dove trovare cibo e riparo.

Questa e' quella un po' piu' grandicella (come dimensioni intendo, perche' l'eta' non la sappiamo...) stravaccata al sole dopo le lunghe corse fatte tra me e Cri che stavamo tentando di insegnargli il 'Vieni' e il 'Vai'.
Questa e' l'altra, un po' piu' piccolina ma sembra che sia piu' sveglia.
Ora dovremo trovargli un nome... Quanche idea?

venerdì 27 marzo 2009

ancora sul Nyepi...

Vi parlo ancora un po' del Nyepi perche' mi mette allegria...
Ci sono tutta una serie di celebrazioni che vengono fatte in occasione del Nyepi. Ad esempio tutte le effigi sacre vengono portate all'acqua (mare, fiumi o laghi) per essere purificate con un bagno rituale. Cosi' per alcuni giorni le magnifiche spiagge balinesi sono invase da migliaia di persone in costume tradizionale che portano tutte queste effigi, per lo piu' tempietti e troni in legno, sul bagniasciuga dove un santone provvede alla purificazione. Le spiagge prendono vita, in un modo tutto diverso da quello dato da ombrelloni e sdraio e si riempiono di colore, di suoni di gamelan, di allegro vociferare, recite di rituali tra il profumo di incensi e incensini e offerte agli dei .
Ma la parte piu' carina del Nyepi (almeno dal punto di vista turistico) e' la cerimonia Mecaru, seguita dal carnevale degli ogoh-ogoh.
Gli ogoh-ogoh sono delle grandi maschere di cartapesta e altri materiali che ogni banjar (quartiere) provvede a realizzare, in stretta competizione con i banjar vicini.
Queste grandi maschere vengono portate in processione dai piu' giovani. Solitamente vengono prima portate in luoghi aperti che possano accogliere molti spettatori, presentate una ad una dai vari banjar che le hanno costruite con un rituale accompagnato spesso dalla tipica musica del gamelan (di cui ogni banjar ha un'orchestra) per poi essere riportate nei villaggi. Tutto cio' facendo molta attenzione che le maschere non si tocchino mai tra di loro, perche' essendo scesi molti spiriti ad assistere alla cerimonia, ed essendosi identificati con le maschere questo causerebbe dei seri problemi tra i due banjar di cui le maschere sono andate in contatto! E' una processione caratterizzata dal rumore e dalla commozione tipica dei cerimoniali funerari, ed infatti, come nei cerimoniali funerari, le maschere verranno bruciate quando fa buio (in realta' alcune di queste maschere restano per giorni agli angoli delle strade nella speranza, come a volte capita, che qualche turista se li compri!)
Devono essere il piu' terrificante possibile...

quindi si fa' gran gioco di difetti corporei (cosa orribile per i balinesi), grandi occhi spalancati, enormi nasi o orecchie, denti spaventosi...

elementi della mitologia locale...
capelli dritti, artigli...

posizioni del corpo che richiamano imminente pericolo...
chi piu' ne ha piu' ne metta insomma...
il tutto, sempre, per spaventare gli spiriti maligni il cui arrivo sulla terra e' imminente!
e poi?
poi, dopo il tramonto, il vero esorcismo comincia. Dapprima all'interno delle singole case, dove ogni famiglia porta speciali offerte, accompagnate da acqua santa e fuoco, ai quattro punti cardinali e soprattutto facendo piu' rumore possibile.
poi, sempre facendo piu' baccano possibile, una volta terminato il rituale di esorcismo interno alle mura familiari, tutti escono per strada e, spesso accompagnando gli ogoh-ogoh, arrivano fino all'incrocio principale del villaggio dove si ripete l'offerta di doni accompagnati di fuochi, baccano e preghiere dei santoni.
e poi?
e poi il deserto!
di cui parlavamo ieri...
vengono osservate le quattro proibizioni religiose di
- mati lelangon (no piacere - divertimento, intrattenimento, sesso...)
- mati lelungan (no traffico - di persone e veicoli)
- mati geni (no fuochi - o luci elettriche) and
- mati pekaryan (no lavoro)
che cominciano all'alba del giorno del Nyepi e terminano dopo l'alba del giorno seguente; si sente solo qualche guaito dei molti cani randagi, lo stridere degli insetti e i rimbombanti passi dei guardiani del silenzio che si aggirano tra le strade deserte:

giovedì 26 marzo 2009

Hari Raya Nyepi

Oggi in Indonesia e' festa. Ma il bello e' quello che succede a Bali.
Infatti il Nyepi e' il Giorno del Silenzio, il capodanno lunare balinese.
E' una cosa davvero buffa. Tutto quello che fa rumore e' tassativamente bandito, e anche le fonti di luce... quindi niente televisioni, radio, luci, neanche fuochi. Anche all'interno delle case le attivita' sono ridotte al minimo. Alcuni osservano il digiuno e non parlano del tutto in questo giorno. E' proibito lavorare e divertirsi. I turisti naturalmente non sono esenti a queste restrizioni anche se possono muoversi liberamente, ma silenziosamente, all'interno dei loro hotel! Addirittura l'aereoporto internazionale di Bali (che e' anche l'unico) rimarra' chiuso da stamattina alle 6 fino a domattina alle 6. Non e' permesso uscire di casa, non si puo' andare in spiaggia o fare surf o camminare per le strade... tutto e' deserto, tutto tace.

Il ByPass di Sanur, la strada piu' grande e' trafficata di Bali, qui deserta durante il Nyepi del 2008

Gli unici a cui e' permesso andare in giro sono i Pecalang, controllori della tradizione, che pattugliano le strade per assucurarsi che i divieti vengano rispettati.
Per fortuna, naturalmente, e' almeno possibile andare all'ospedale, pero' proprio solo se si e' in pericolo di morte o se si sta per partorire!
Tutto questo per un motivo molto semplice:
oltre ad essere un giorno dedicato alla meditazione, e' il giorno in cui gli spiriti malvagi scendono sulla terra e trovandola cosi' silenziosa e deserta, visto che non si puo' uscire ne' far rumore, gli spiriti penseranno che la terra sia disabitata e se ne andranno in un altro posto!
Furbi no?

lunedì 23 marzo 2009

Quando la sete si fa sentire...

Gli animali a volte fanno delle cose buffe... guardate questo geco che ieri sera abbiamo trovato sulla bottiglia di succo di fragola:
Facava morire dal ridere con la linguetta rosa che tirava fuori parallelamente alla bottiglia e con gli occhietti di chi sta facendo una marachella che ci guardava pronto a fuggire ma abbastanza deciso a ripulire prima tutto il tappo zuccherino!
Purtroppo la linguetta si muoveva cosi' velocemente che non siamo riusciti a fotografarla in nessuno scatto...

sabato 21 marzo 2009

Finalmente a casa...

Singapore e' bella, pulita, organizzata... ogni volta che ci veniamo siamo contenti di ritrovarci in un paese 'civile'.

Questo fino ad ora. Ora che ci abbiamo dovuto lavorare, e non solo fare i turisti come le altre volte che siamo venuti arghhhhhhh sono molto peggio degli indonesiani!!!!

Eravamo davvero felici di tornare in Indonesia!

Intanto non sono per nulla precisi, hanno solo la pretesa di esserlo. Come tutti gli altri paesi qui intorno non sanno gestire le emergenze e le piccole cose che vanno fuori dalla 'procedura' che gli viene inculcata in testa facendoli smattere di ragionare. Sono di un'ignoranza stratosferica e di un'arroganza ancora maggiore. Una ragazza di Singapore che andra' a Roma fra un mese ha avuto il coraggio di chiedermi se a Roma c'era qualcosa di 'storico' da vedere!!! Ma vi rendete conto?? A Roma!!! Anche gli indonesiani piu' umili conoscono Roma... ok, pensano che i gladiatori siano una leggenda irreale, ma almeno li conoscono!

A un amico italiano che vive a Singapore e che ha consigliato ad alcuni altri cervelloni locali in partenza per l'Italia di andare a vedere la Toscana le grandi menti hanno ben pensato di chiedergli se pero' in queste citta' della Toscana si poteva andare in giro la sera, specificando che il loro problema era se c'era l'energia elettrica e quindi le luci nelle strade!!!! Ma diavolo!!! l'abbiamo inventata noi l'energia elettrica! ma che cavolo studiano a scuola questi?!

Se non vi basta, o credete che non conoscano solo l'Italia eccone un'altra: Sabato eravamo con degli amici egiziani... bhe' a loro sono riusciti a chiedere se vanno a lavorare a dorso di cammello e se vivono dentro le piramidi!!!

Non ho parole.

Il fatto e' che tutte queste furbe domande sono state poste da gente che vive in un posto cosi':


Image courtesy of the Singapore Tourism Board

non in mezzo alla foresta malese o nel Kalimantan o nella valle del Beliem... ma in una grande metropoli fatta e finita con grattacieli, centri commerciali, universita' e scuole tra le migliori in Asia...

E queste sono cose solo cosi' tanto per parlare... immaginatevi sul lavoro cosa combinano... Poi la cosa che fa venire davvero il nervoso e' che loro sono convinti che il resto del mondo sia tutto come quei 10 km che hanno attorno a Singapore: Sud della Malesia e l'isola indonesiana di Sumatra, che sono due posti che gia' non rispecchiano debitamente ne' Malesia ne' Indonesia, figuriamoci il resto del mondo! Gli hanno ripetuto talmente tante volte di essere i migliori che loro ci credono, e lo fanno in senso assoluto!! quindi all'ingoranza aggiungete l'arroganza...

Almeno qui in Indonesia, ma anche in Malesia, se sbagliano ti chiedono scusa e ti fanno un bel sorriso, a Singapore ti mandano a quel paese perche' sei tu non capisci le loro regole e poi loro hanno fatto giusto di sicuro perche' non puo' essere diverso. Credetemi in questi giorni ne' abbiamo visto di gente sbagliare, sul lavoro parlo, e nessuno mai, neanche quando finalmente si e' accorto dell'errore, ha accennato a chiedere scusa e neppure a riconoscere con se stesso che aveva sbagliato. Il massimo che sanno fare e' dire che lo mettono a posto, che lo rifanno, ma anche un po' infastiditi di essere stati rimproverati (a loro parere per nulla).
E io questo non lo capisco. perche' se mi dici che lo rifai allora vuol dire che l'hai capito che e' sbagliato... se una cosa doveva essere lunga 13 metri e tu l'hai fatta solo 12,50 dovrebbe balenarti l'idea che hai sbagliato di 50 centimetri... non essere solo un po' sorpreso e cercare di capire di chi e' la colpa (naturalmente mica tua!) loro ti direbbero che e' passato un fantasmino a dirgli di fare il lavoro diversamente, non te lo dicono solo perche' l'unico neurone che hanno nella testa sta rimbalzando come un pazzo da una parte all'altra cercando una procedura che autorizzava il fantasmino a dirlo, e te ad ascoltarlo e allora vanno in blocco, come quando non capiscono: spalancano gli occhi, aprono la bocca e restano cosi' fino ad ulteriori istruzioni che distolgano il povero neurone alla ricerca della procedura fantasma...

Sara' che ora ho il nervoso, o sara' che come ogni altro paese andarci in vacanza e' una cosa e lavorarci e' totalmente un'altra... pero' sono veramente delusa.
Anche i controlli all'aereoporto, parevano tanto precisi e sofisticati... sono salita sull'aereo con un cavatappi di quelli pieghevoli che ha anche un coltellino estraibile! (naturalmente non me ne ero accorta neanche io pero' loro avrebbero dovuto accorgersene!)

Vabbhe' ora siamo tornati, e la prossima volta, vista da turisti, Singapore sara' sicuramente migliore!

giovedì 5 marzo 2009

Gli opposti...

Ieri siamo partiti per venire a Singapore.
La differenza fra i due paesi ci colpisce sempre moltissimo e quando arriviamo a Singapore ci sembra sempre di esserci, per certi versi, dimenticati com'e' fatto un paese civile...
Questa e' una foto dell'aereoporto da cui siamo partiti in Indonesia:
tempo fa c'era la zona fumatori, ma in questo periodo stanno 'ristrutturando' quindi non c'e' piu'. Niente paura. problema risolto. Si puo' fumeare ovunque. Cosi' tutto l'aereoporto e' immerso in queso alone (piu' che altro una nube...) di orore misto di fumo e di cannella, chiori di garofano, e altre essenze che usano per profumare le sigarette locali.

Questo invece e' il cassetto dell'albergo a Singapore:
dove le tre religioni piu' comuni qui convivono tranquillamente e cosi' ci si trova: la Bibbia, il segnale della posizione della Mecca, e un testo sugli insegnamenti del Buddha!
Qui sono precisi!

martedì 3 marzo 2009

Spostare un albero di banane

Questa e' una delle cosi che puo' dare un'idea di come sia lussureggiante la natura qui...

Rientrando abbiamo incrociato Pak Sutar che 'spostava' un banano. Per spostare la pianta basta tagliare proprio solo un po' di radici e poi si puo' trapiantare!

Guardate quanto poco basta!

e dire che il banano e' gia' grande e non e' escluso che fra un mese o due dia i suoi frutti!

lunedì 2 marzo 2009

Trofie al Pesto con noce-candela

Finalmente il Basilico e' abbastanza grande per un bel piatto ligure che attendevamo da tempo... Trofie al pesto!
La vera ricetta comprende basilico, pecorino, olio extravergine ed eventualmente pinoli e/o noci.

Il basilico genovese (anche se cresciuto in Indonesia) ora lo abbiamo, il formaggio lo abbiamo sostituito con quello fatto da noi, l'olio grazie alla Bertolli e al Carrefour c'e' (anche se centellinato) ci mancavano solo i pinoli o le noci insomma... E le abbiamo sostituite con il Kemiri (nella foto sulla destra)

Il Kemiri, che pare in italiano si chiami Aleurite (Aleurites moluccana) anche chiamata Kului dal nome Hawaiano, e' una pianta dalle molteplici proprieta': idratanti, lenitive, antiradicali... i cui estratti in Italia si trovano all'interno di cosmetici poiche' l'olio contenuto nella bacca e' ricco di omega 3 e 6 e di acidi grassi essenziali. L'albero che la produce e' il simbolo delle Hawai dove il seme, ricco di olio, veniva anche usato come fonte di luce (da cui il nome inglese Candlenut - noce-candela) e per suddividere il tempo. La bacca infatti brucia per circa 15 minuti e quindi, ad esempio, la mamma hawaiana poteva dire al figlio mi raccomando, rincasa prima che la seconda bacca abbia finito di bruciare! Utile no?

Tornando a noi, e alle nostra mangiata ligure, abbiamo fatto le trofie. Semplicissimo, farina e acqua impastate, poi si devono fare dei piccoli pallini e schiacciarli con un movimento particolare della mano che trovate qui.


Poi Pem mi ha aiutato con il pestino perche' io sono un po' imbranata e scateno sempre grandi risate dei locali per cui il pestino in pietra nella foto e' un utensile di prima necessita' tipo non so, il colapasta per noi...

Leggevo che un buon pesto genovese non si puo' fare se non in un mortaio di legno di ulivo o di marmo bianco... noi abbiamo usato della banale pietra lavica di Yogyakarta, che i liguri non ce ne vogliano...

Abbiamo anche bollito le trofie con fagiolini e patate che gli danno quel tocco in piu'.

Il risultato era magnifico!

Un profumino!!

Serra anti-pioggia per l'orto

Dopo un po' di lungaggini dovute all'indecisione su come fare i tetti questo week end abbiamo fatto grandi passi avanti nella costruzione della serra per l'orto.
In realta' non so neanche se serra e' il nome giusto perche' la sua unica funzione e' quella di riparare dalla pioggia... Comunque, avevamo deciso di dedicare all'orto un quadrato di circa 8 metri per 8 lungo il lato sud subito a fianco della porta sul retro. Per avere un orto in un clima tropicale come questo dell'Indonesia, dove si alternano una stagione secca caldissima e senza pioggie ad una stagione delle pioggie dove piove davvero moltissimo si rende necessario avere una copertura per riparare le piante dall'eccessiva acqua. E se del resto questa copertura togliera' un po' di sole quando smettera' di piovere poco male, perche' anche il sole qui rischia di essere troppo forte.
Il tetto inizialmente doveva essere unico e ad una falda ma poi c'erano mille dubbi da parte dei costruttori improvvisati (Sutar e un vicino) come lo facciamo? da che lato la falda? e poi se il vento lo porta via? e se non abbiamo abbastanza bambou diritto cosi' lungo... insomma alla fine abbiamo trovato questo compromesso di fare due tetti molto semplici a due falde che alla fine non va male. Facendo cosi' abbiamo perso un po' di spazio perche' i primi 50cm vicino al muro non si possono usare ma del resto erano forse troppo umidi per poterci piantare qualcosa...
Cosi' il primo tetto sabato era quasi finito:

Tutto in bambou che e' stato fatto inchiodare per fissarlo meglio ma che in realta' era stato costruito, come si usa qui, tutto ad incastri e senza uso di chiodi. Ecco ad esempio il puntone centrale:
E qui un incastro tra trave e pilastro:
Anche la nostra casa (che pero' e' in legno) usa lo stesso metodo; gli incastri a tenone vengono ricavati direttamente dal legno, o dal bambou in questo caso, e l'altro elemento viene bucato, a volte il tutto viene fissato con delle spine in legno. E in effetti e' un buon metodo, soprattutto in zone sismiche perche' consente alla struttura di avere una certa elasticita'.
Tornando al nostro orto, sabato pomeriggio e' stato anche fissato il telo in plastica e cosi' domenica abbiamo iniziato a prepararlo per trapiantare le piantine di melanzana che ormai non sapevamo piu' dove mettere... abbiamo vasi e vasetti dappertutto!
Domenica mattina sono partita armata di tanta buona volonta' e ho cominciato a vangare partendo da un angolo della serra. Avevo tutto chiaro. Dopo aver letto bene come fare su libri e siti internet per giorni in attesa di questo momento... Dovevo rivoltare il terreno per circa 50cm di profondita' e mescolarlo con sabbia e pula in modo da ricreare quel 'mix' che avevamo gia' testato andare bene per i nostri scopi nei vasi e nell'aiuola di fianco a casa. Peccato che non avessi considerato lo sforzo fisico che ci voleva e il caldo assurdo che c'era ieri! Cosi' dopo aver zappato poco piu' di un metro quadro ho ceduto!!
Nel pomeriggio Pak Sutar e' venuto in mio aiuto e cosi' io ho portato la sabbia e la pula e lui ha rimestato il tutto...
e dopo circa 3 ore di lavoro avevamo preparato 4 belle file a circa 50/60 cm di distanza quelle ai lati mentre le due centrali hanno un po' piu' di spazio per poter passare agevolmente.
Che sollievo veder posizionati tutti i vasetti nei punti in cui dovavano essere trapiantate le piccole piantine di melanzana 'Black Beauty"! Era tutto cosi' ordinato e preciso... e ora iniziava il bello!
Ecco il lavoro finito:
Le piantine messe a dimora sono 51 e ce ne sono ancora 9 in vaso in modo che se qualcuna di queste dovesse morire saranno gia' pronte le altre da sostituire e se non capita nulla, come spero, le regalero' a Humar che era curioso di queste melanzane grandi e tonde e voleva qualche seme. Qui infatti le melanzane sono molto piccole e lunghe e sono piene di semi, oltre al gusto che davvero non e' neanche paragonabile alle nostre!
Non vedo l'ora di mangiarmi una bella melanzana fritta! o alla griglia...! e che dire della pasta con le malangane? Mhmmmm non vedo l'ora! speriamo che crescano bene ed in fretta!
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