lunedì 23 giugno 2008

A Singapore via Batam

Oggi siamo andati a Singapore. Siamo partiti alle 3 di mattina per andare all'aereoporto perche' sono solo 60 km ma con le strade brutte che ci sono qui ci si mette quasi 3 ore...
Poi a Jakarta abbiamo saputo che il volo dell'Air Asia (low cost della Malesian Airlines) era in ritardo di un paio d'ore... 
Quindi siamo arrivati a Batam che era circa l'una.
Guardate che sicurezza impeccabile per il percorso dall'aereo all' aereoporto, praticamente al posto della 'proboscide' qui 
hanno il 'serpentone'  ...di gente...
Ecco la mappa per farvi capire dove siamo...














Batam e' un porto franco, e' territorio Indonesiano ma e' praticamente un'appendice di Singapore o perlomeno, lo sta diventando. 

E devo dire che si vede parecchio: strade ben tenute, aiuole fiorite, tutto piu' organizzato e un sacco di cantieri per le nuove costruzioni che stanno sorgendo a macchia d'olio a partire dal porto "Batam Centre" (nome che fa' gia' capire il motivo dell'esistenza della citta') da cui partono i traghetti che in 40/50 minuti portano i passeggeri a Singapore.


Qui a Sinistra la strada che dall' aereoporto va al porto.
Vi assicuro che e' del tutto una rarita' in Indonesia una strada cosi' ben tenuta.


Ed ecco il traghetto che ci portera' a Singapore.
Anche questo e' una rarita' ed infatti e' di una compagnia di Singapore. I traghetti indonesiani per la maggior parte sono delle ferraglie tutte rotte e malandate... direi 'che ci si chiede come facciano a non affondare' ma in effetti nessuno se lo chiede e loro affondano abbastanza di frequente...





Avvicinandoci al Waterfront di Singapore, dove scenderemo, vediamo sulla destra l'enorme cantiere dell'altrettanto enorme complesso in costruzione, che sarà terminato nel 2010 e comprenderà' casino', parco divertimenti e numerosi hotel




Arrivati a Singapore, come sempre, ci si sente subito a casa... Ormai il Waterfront e Sentosa li stiamo vendendo crescere mese dopo mese, ed e' incredibile la differenza che c'e' in ogni cosa tra l'Indonesia e Singapore o meglio, tra Singapore e tutti gli altri paesi del Sud-Est Asiatico. 

Qui a sinistra l'enorme porto commerciale.

Ricordo una volta, qualche anno fa, quando avevamo visto un gruppetto di 2 o 3 persone davanti all'ingresso della metropolitana che protestavano (composti e silenziosi s'intende) contro il governo. E ricordo che tutti quelli che passavano di li' avevano la nostra stessa reazione: si fermavano a chiedere che cosa mai avessero da lamentarsi!
Comunque, sono mondi diversi, e dopo questo arrivo 'via mare' sono d'accordo con Terzani che ce l'ha con gli aereoporti e i trasferimenti in aereo che ti catapultano da una realta' ad un'altra senza darti la possibilita' o il tempo di percepire le sfumature di un paese che finisce e di un'altro che inizia. Bisognerebbe usare mezzi diversi... se solo se ne avesse il tempo!

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