sabato 31 gennaio 2009
Gnam gnam che buone!
Wow! funziona davvero! E cosi' stamattina abbiamo fatto colazione con delle belle brioches scaldate nel fornetto (non della Barilla pero'...) e con una magnifica crostata.
Ringraziamenti infiniti vanno a Mara che ci aveva regalato a Natale della buonissima marmellata che e' arrivata con noi fin qui!
mercoledì 28 gennaio 2009
SOS Oche!
Dice che le povere oche sono li' che covano e covano ma secondo lui le uova dovrebbero essersi gia' schiuse visto che e' almeno dal 28 dicembre che stanno covando.
Mi ha detto che le poverine sembrano a pezzi, che mangiano poco e non si muovono quasi mai dal nido, insomma sono stressate!
Uff non sappiamo come fare e mi dispiache che le oche soffrano per colpa nostra... Vorremmo provare a guardare le uova in controluce per vedere se sono state fecondate ma non si arrabbieranno se gliele portiamo via? e poi se non fossero fecondate? se gliele togliamo magari poi ci restano male?
S.O.S. se qualcuno a qualche idea si faccia avanti perfavore!!
Zucchine
Mha.... chissa' cosa ne verra' fuori. Purtroppo credo mooolto poco! Oltre tutto, stavo pensando, non e' che giochi a fare la contadinella per hobby o per svago... e' pura necessita'! Il fatto di non trovare altre verdure oltre a patate, patate e patate e qualche volta qualche pomodoro malandato, qualche broccolo tutto gambo e delle carote piu' dure del cemento... questo e' il motivo che mi ha spinto a portare qui tutti quei semi delle nostre belle verdure! Mai nella mia vita avrei pensato di desiderare una bella minestra di verdure o una bella insalata nizzarda... eppure e' cosi'.
La prima mancanza e' stata il pane. abbiamo imparato a farlo. Poi la pasta che si poteva comprare solo lontano da qui. Abbiamo imparato a farla. Poi i formaggi. Sappiamo fare anche quelli. Ora le verdure... ce la faremo??! E poi...? poi ci mancheranno solo gli affettati! e li' si che la vedo dura!!
Comunque, a parte gli sfoghi, l'altro giorno ho scoperto che le povere zucchine che io continuavo a cercare di sotterrare perche' si afflosciavano in realta' devono afflosciarsi! Ma come faro' con il resto se neanche riesco a ricordarmi che e' vero, i fiori di zucca che adoro fritti in effetti io stessa li ho sempre raccolti da piante che strisciavano per terra!!! E invece no... sono 15 giorni che sto continuando a fare montagnole di terra attorno a quelle tre povere piantine, guardate in che stato le avevo ridotte...
Ok ora lo so, ho chiaro in mente, devono strisciare e allora gli ho messo tutta terra intorno mischiata con pula del riso come fanno qui con tutte le piante...
martedì 27 gennaio 2009
Buon Anno! ...cinese!
Il primo giorno dell'anno cinese e' caduto ieri perche' nel calendario cinese i mesi iniziano con il novilunio e il primo mese dell'anno inizia con la seconda nuova luna dopo il solstizio d'inverno.
Qui era festa nazionale, anche perche' in Indonesia fanno festa ogni volta che ne capita l'occasione quindi hanno tutte le maggiori feste islamiche, cristiane, hindu, cinesi... e chi piu' ne ha piu' ne metta!
Questa simpatica bestiolina presa in Malaysia ci ricorda dalla nostra scrivania perche' ieri eravamo gli unici a lavorare... eheheh
In effetti e' il dragone cinese che fanno ballare per le strade in questo periodo per scacciare gli spiriti cattivi.
Ad ogni anno, secondo il calendario cinese, e' associato un animale perche'
« Secondo la leggenda il Buddha nel presentimento della sua fine terrena, chiamò a raccolta tutti gli animali della terra, ma di questi solo 12 andarono ad offrire il loro saluto. Come premio dunque per la loro fedeltà il Buddha decise di chiamare ogni anno del ciclo lunare con il nome di ciascuno dei 12 animali accorsi. Il topo, furbo e veloce di natura, arrivò per primo. Il diligente bue arrivò secondo, seguito dall'intrepida tigre e dal pacifico coniglio. Il drago arrivò quinto seguito subito dal suo fratello minore, ovvero il serpente. L'atletico cavallo fu settimo e l'elegante pecora ottava, subito dopo arrivò l'astuta scimmia, e poi ancora il coloratissimo gallo, il fedele cane per poi finire con il fortunato maiale che arrivò appena in tempo per salutare anch'egli il Buddha. »
Ora siamo entrati nell'anno del Toro o Bue o Bufalo. Se volete approfondire questo sito riporta anche tutti gli oroscopi e una tabellina per scoprire che animale siete secondo l'astrologia cinese!
lunedì 19 gennaio 2009
Melaka, Malaysia
Tempo fa, nel 2007 mi pare, c’era uno spot, in tutto il Sud-Est Asiatico o quasi, che recitava “Malaysia truly Asia” e faceva vedere delle immagini e dei paesaggi puliti, ordinati, e ben organizzati della Malaysia mettendo davvero bene in evidenza quanto quello stato stava facendo per attirare il turismo e i turisti. Cosi’ ogni tanto quando vedevamo qui in Indonesia qualcosa di assurdo come strade e case allagate dalla pioggia, aeroporto di Jakarta chiuso per maltempo, lavori stradali mai terminati, traghetti che affondavano, treni che deragliavano, luce che mancava per ore… insomma tutte quelle cose caratteristiche di un paese del terzo mondo che non ha nessuna voglia di evolvere ci scherzavamo su dicendo Indonesia… not yet truly Asia ironizzando sul fatto che qui non si avvertiva la minima volonta’ di quel progresso e miglioramento che sta caratterizzando gran parte dell’Asia.
Questo week end siamo andati a Melaka (Malacca) in Malaysia.
Non ci eravamo mai stati, avevamo fatto quasi 4 anni fa uno splendido viaggio qui ma non eravamo arrivati fino a Melaka.
Devo dire che ci ha fatto uno strano effetto perche’ al di la’ della bellezza turistica la sensazione che abbiamo provato e’ un po’ contraddittoria. Da una parte davvero la Malaysia e’ molto piu’ avanti dell’Indonesia ma dall’altra la sensazione e’ quella che, come purtroppo altre zone asiatiche, si stia trasformando in un gran parco giochi.
Comunque sia, siamo atterrati a Kuala Lumpur e poi abbiamo preso un taxi per i 150 Km verso sud che ci separavano da Melaka. Ci abbiamo messo circa 2 ore; qui in Indonesia ce ne sarebbero volute 5.
Secondo la tradizione Melaka fu fondata nel 1400 da un principe originario di Sumatra che, costretto dall’invasione giavanese a lasciare Singapore, arrivo’ vicino ad un fiume dove un daino combatte’ coraggiosamente contro i suoi cani da caccia. Egli interpretando questo avvenimento come segno del destino decise di stabilirvisi e fondare la citta’.
Inizialmente la citta’ fu sotto la protezione cinese ma poi la Cina si rimangio’ la parola e l’allora sovrano della citta’ si converti’ all’islam (mannaggia ai cinesi… promesse da marinai…) e diffuse l’islam nella penisola malese e a Sumatra. I pirati dello stretto presero quindi accordi con il sultanato islamico di Malaka e questo permise alla citta’ di offrire protezione ai commercianti che attraversavano l’Asia via mare.
Avvertendo la potenza che la citta’ stava assumendo, nel 1509 i portoghesi chiesero di stabilirvi una loro base commerciale. Inizialmente furono ben accolti ma poi i commercianti indiani e musulmani li videro come una minaccia e quindi il primo ministro di Melaka fece rapire 20 uomini portoghesi per scoraggiarli. I portoghesi pero’ si arrabbiarono parecchio e mandarono Alfonso de Albuquerque, vicere’ portoghese delle Indie, con 18 navi e 1400 uomini a conquistare la citta’ e costruire un’imponente fortificazione, chiamata A Famosa.
Nel 1640 gli Olandesi attaccarono e conquistarono la citta’. Da quel momento molti commercianti asiatici ed europei abbandonarono Melaka, infastiditi dalle restrizioni imposte ai commercianti non olandesi.
Nel 1794 la Francia rivoluzionaria conquisto’ i Paesi Bassi e i rappresentanti olandesi a Melaka chiesero alla Gran Bretagna di occupare le loro colonie malesi in modo che non cadessero in mano ai francesi. Gli inglesi che gia’ avevano una colonia nell’isola malese di Penang piu’ a nord non solo non se lo fecero ripetere ma, sicuri di dover rendere la colonia agli olandesi di li’ a poco, ne indebolirono la posizione commerciale e smantellarono il forte olandese.
Ecco l’unica parte rimasta del forte A Famosa, la Porta di San Giacomo:
Di fronte alle rovine del forte, una schiera di Becak coloratissimi e addobbatissimi in preparazione del capodanno cinese che ci sara’ fra poco:
forse non si vede bene nella foto ma il lavoro di addobbo e’ davvero notevole ed originale:
non abbiamo resistito, e cosi’ ne abbiamo preso uno per fare il giro della citta' e sentirci un po' piu' turisti. Ecco qui il nostro addobbatissimo mezzo di trasporto:
E questa faccia poco affidabile e’ stata il nostro autista, anzi, pedalatore! poverino... con quello che pesiamo!
Una volta a bordo abbiamo scoperto che sotto quel manto di coloratissimi fiori di plastica si nascondeva un cuore davvero tecnologico, completo di stereo e di musica a tutto volume: il tutto messo assieme da un impianto elettrico in tutta sicurezza: non molto diverso da quello di tutte le case del resto ;-)
C'e' da dire pero' che il meglio di loro lo danno di notte quando tutti questi becak in giro per la citta' si accendono di mille lucine oltre che di musica:
Al di sopra della porta di San Giacomo da cui siamo partiti si erge la collina di San Paolo con le rovine dell’omonima chiesa costruita nel 1521:
Davanti alla facciata della chiesa c'e' il campanile aggiunto nel 1556 e la statua di San Francesco Xavier ordinata dal vescovo di Macao per il quadricentenario della chiesa pensate un po dove... in Italia. Fu scolpita dall'italiano G Toni su bianchissimo marmo di Carrara. La statua e' senza un braccio a rappresentazione del fatto che il braccio destro del santo si trova a Roma e non a Goa dove il resto del corpo e' sepolto. San Francesco Saverio infatti divenne santo perche' quando il Papa nel 1614, ha chiesto che il corpo fosse riesumato per poter avere il braccio destro a Roma, dalle sue vene usci' sangue come da un corpo vivo, nonostante fosse morto da ben 62 anni.
Guardando il panorama che si scorge dalla collina non possiamo fare a meno di pensare alle parole di Terzani che nel suo libro “Un indovino mi disse” scriveva di come fosse tranquilla questa collina dove si era fermato a leggere all'ombra degli alberi, dove si respirava ancora l'aria della vera Malysia...
Ma quanto e’ cambiata Melaka in 10 anni? Guardate com’e’ ora il panorama da quella collina: certo leggendo Terzani non si penserebbe a questo no?
Tornando alla nostra storia, per concludere, quando gli olandesi tornarono nel 1818 a Malaka trovarono un disastro economico cosi’ abbandonarono la penisola malese e si concentrarono sull’Indonesia.
Quindi, io mi chiedo, davvero la storia mi dice che se in Francia non ci fosse stata la rivoluzione gli olandesi non sarebbero venuti in Indonesia? E magari gli inglesi avrebbero stabilito una colonia a Sumatra per contrastare la potenza di Makala?
Perche’ forse se l’Indonesia fosse stata colonia inglese e non olandese allora ora avremmo strade migliori! E tutto quel sistema di welfare che in Malaysia c’e’ e qui no!!
Sotto la collina di San Paolo si trova la Dutch Square o Red Square cosi’ chiamata perche’ gli edifici che si affacciano sulla piazza sono stati costruiti dagli olandesi con grossi mattoni color salmone importati dai Paesi Bassi.
Lo Stadhthuis di cui si scorge il portico sulla destra della foto e’ tra i piu’ vecchi edifici coloniali costruiti in asia dagli Olandesi. Fu edificato tra il 1641 e il 1660 per farne la sede del municipio.
Molto carine sono anche le viuzze porticate nei pressi della piazza, ora tutte addobbate per il capodanno cinese:
Vi si trovano anche suggestivi e polverosi negozi che vendono mille tipi di qualita' di te diversi. Pensate che quelle "ciambelle" nella parte sotto del mobile sono piene di un particolare tipo di te che piu' invecchia piu' diventa buono (e caro): Un ponte collega la parte meridionale di Dutch Square con l’antico quartiere commerciale fondato dai Cinesi.
Mi ha fatto ridere perche', una volta passato il ponte abbiamo sentito dei cagnolini abbaiare in un vicolo e io volevo vedere da dove arrivassero quei guaiti. Cri mi ha detto di lasciar stare he magari erano nel retro di qualche ristorante per essere mangiati. Qualche passo dopo abbiamo visto quella cosa rossa nella foto sotto e abbiamo detto ma no, guarda che c'e' anche la cuccia...
Ma la cuccia in realta' non e' una cuccia, era un tempiotto cinese, mentre i cagnetti erano in casa, affacciati alla griglia della porta!
In questa zona si trovano moltissimi negozietti risalenti al periodo coloniale e le abitazioni dei Baba, discendenti di antichi nuclei cinesi che storicamente si sono integrati nella societa’ malese dimostrando una certa insofferenza nei confronti dei cinesi, con i quali rifiutavano ostinatamente ogni identificazione. Nonostante cio’ i Baba diedero asilo a diversi dissidenti cinesi tra i quali Sun Yat-Sen destinato a diventare il primo presidente della Repubblica Cinese.
In questi giorni il quartiere cinese si esprime al meglio visto l'avvicinarsi del capodanno:
venerdì 16 gennaio 2009
Centopiedi brutti e cattivi
Ad esempio l'altro giorno stavo raccontando di aver trovato uno scorpione in bagno a tre persone e loro mi hanno detto ah si? ma mica di quelli ti devi preoccupare, quelli non fanno niente! Sono i millepiedi che fanno male, sono molto piu' pericolosi...
Detto fatto, due giorni dopo abbiamo trovato un centopiedi con tanto di doppia coda pungente lungo una decina di centimetri in casa, guardate che brutto:
questo e' lo stesso a pancia all'aria
martedì 13 gennaio 2009
Banani in fiore
Questo e' uno degli alberi del giardino, che ha delle banane che stanno maturando e quando saranno mature saranno da mangiare fritte perche' sono di una qualita' che non si puo' mangiare direttamente.
Quasi tutte le banane che si trovano in Indonesia sono molto piu' piccole di quelle che abbiamo in Italia. E poi qui ci sono tantissime qualita' diverse di banane, decine e decine di tipi diversi.
Quelle bananine gialle piccoline che si trovano ogni tanto da noi sono solo una delle qualita' che si trovano qui e sono le Pisang Susu (pisang vuol dire banana e susu significa latte quindi la traduzione sarebbe tipo banane lattanti) che, insieme alle Pisang Mas (mas = oro) sono le piu' buone da mangiare crude.
Quelle grandi e gialle che ci sono da noi qui non si trovano se non in qualche supermercato molto fornito a Bali o a Jakarta e credo siano d'importazione.
Altra cosa da notare e' che una volta che si provano a mangiare le banane da queste parti ci si rende davvero conto di come quelle che ci sono da noi non sanno veramente di niente. Del resto non si puo' pretendere molto da della frutta trasportata per diecimila kilometri in celle frigorifere di navi che ci mettono quasi un mese ad arrivare da noi, poi fatta maturare in magazzini con somministrazione controllata di etilene e innalzamento graduale della temperatura no?
Tornando a noi, ecco un altro gruppetto di 3 banane e, sullo sfondo, altre banane!
Sul retro si vede il muro di cinta. Nella parte che si vede a sinistra dell'albero in primo piano ci sara' l'orto e nella parte a destra la zona per gli animali.
Inizieremo oggi stesso a ripulire tutte le erbacce in modo da poter mettere un po' piu' in piano il terreno e sistemare allo stesso tempo le pendenze per far smaltire l'acqua piovana che in alcuni punti resta stagnante.
Poi appena il terreno sara' in ordine inizieremo a fare la staccionata per delimitare la zona degli animali che occupera' una parte del terreno a sud vicino al muro di cinta e poi arrivera' fino alla piantagione di banane sotto. Questo perche' tra il terreno sopra e le banane e le risaie piu' in basso a ovest passa il canale di irrigazione delle risaie e Humar vuole fare un canaletto che prenda un po' d'acqua e la porti fino a uno stagnetto che fara' piu' in basso per le paperelle. Immagino gia' le paperelle quanto saranno felici a sguazzare nell'acqua!
Humar ci ha raccontato che qualche tempo fa aveva un allevamento di ben 400 oche! e quindi si e' proposto di occuparsi lui dell'organizzazione dello spazio per le nostre... Noi abbiamo accettato e controlleremo solo, come dire, l'aspetto estetico della cosa, in modo che non ne venga fuori una baraccopoli!
lunedì 12 gennaio 2009
Staccionata in Bambou
Dove vedete la terra rossa smossa, a circa 2 metri dal muro ci sara' una staccionata di bambou di un metro e mezzo di altezza che andra' dalla guardiola fino al fiume.
Questo infatti e' uno dei punti dove "passa piu' gente" per venirsi a fare un giro in casa nostra...
Inoltre abbiamo intenzione di prendere un cane e fra un po' arriveranno le oche da Roberto quindi dovremo iniziare ad organizzarci per terminare la recinzione del terreno.
Ecco Pak Sutar che taglia il bambou:
una volta posizionate le canne di bambou in verticale nel terreno metteranno delle canne tagliate a meta' nel senso della lunghezza e le inchioderanno e legheranno a queste per far si' che resti tutto stabile e fermo (per il momento speriamo che il vento non sia troppo forte!)
sabato 10 gennaio 2009
Ujian truss!!!
venerdì 9 gennaio 2009
Rentokil in azione!
Sono arrivati alle 9.30 e hanno spruzzato insetticidi vari per tutta la mattinata sia in giardino che fuori e dentro casa. In teoria nel giro di un po' di tempo dovremmo debellare formiche, zanzare, scarafaggi, scorpioni, ragni e topi. Abbiamo fatto un contratto annuale e verranno due volte al mese.
In effetti da quando siamo qui non abbiamo visto tantissimi insetti; di zanzare nonostante siamo in mezzo alle risaie ce ne sono pochissime, abbiamo visto un solo topolino una sera ma di quelli piccoli che stanno nelle risaie, piu' che altro ci ha preoccupato lo scorpione che avevamo trovato una sera dentro casa e i ragni che ogni tanto all'imbrunire si fanno vedere e sono davvero un po' troppo grandicelli per poterci convivere... Comunque cosi' facendo dovremmo riuscire a uccidere tutti gli insetti che ci sono in giro ed evitare che nidifichino e facciano milioni di figli!
mercoledì 7 gennaio 2009
Zucchini e insatala a dimora
Le abbiamo posizionate subito dietro casa sul lato sud in modo che restassero sotto lo sporto del tetto perche' la stagione delle piogge ora e' davvero iniziata e vengono giu' fiumi d'acqua!
In questa posizione dovrebbero riuscire a prendere abbastanza luce pur non affogando sotto la pioggia... Speriamo bene!
martedì 6 gennaio 2009
Il basilico migliora...
Incrociamo le dita!
lunedì 5 gennaio 2009
Vassoio - semenzaio
Infatti questa e' una foto fatta il 4 mattina:
Dopo soli 3 giorni era gia' spuntata una delle file, e piu' precisamente quella della "lattuga lollo bionda" quella ricciolina verde per capirci.
Questa era la lattughina oggi...
Ho gia' preparato il posto dove trapiantarla, praticamente resta sotto il tetto del nostro Joglo; ho smosso il terreno per una profondita' di 40/50 cm e poi ho ririempito il solco con terra, sabbia, buccia di cocco e "pupuk organik" che mi sembra proprio essere quello che sembrerebbe dal nome...
Oggi pomeriggio finiremo di riempire il solco con del terriccio misto a terra e trapianteremo la lattughina.
Poi spero che riusciremo a preparare lo spazio per l'orto in tempo per quando crescera' tutto il resto di cio' che e' stato piantato nel vassoio semenzaio ovvero erba cipollina (ci riproviamo!) prezzemolo nano riccuto, prezzemolo comune, salvia, menta piperita, zucchini, maggiorana, origano e capperi.
domenica 4 gennaio 2009
Fagiolini mangiatutto
Pak Sutar, il giardiano, dice che vanno poi piantati in mezzo alle risaie, fra una risaia e l'altra, dove c'e' il rialzamento del terreno in modo che abbiamo sempre l'acqua che gli scorre ai lati. Secondo me c'e' un po' troppa acqua e un po' troppo sole in quel punto per i fagiolini nostrani e quindi abbiamo deciso che proveremo a piantarne un po' nelle risaie come dice lui e un po' dietro casa come crediamo noi e poi vedremo... Per ora attendiamo che germoglino questi 13 semi!
Jagung, ovvero... mais
Nel frattempo, visto che gli sembrava un peccato buttare via tutta quell'acqua anche perche' era stato fatto nel periodo secco, quando non piove per settimane, hanno pensato bene di piantare mais ovunque e di fare una serie di canatetti per irrigarlo.
La piantagione principale, naturalmente, e' stata fatta subito dietro il pozzo, ovvero esattamente in mezzo al giardino.
Quando siamo arrivati ad inizio dicembre il mais era molto piccolo, un metro e venti circa e ancora lontano dal produrre le pannocchie. Ma il periodo delle pioggie era gia' iniziato e quindi non abbiamo sempre avuto seri dubbi sul fatto che quel mais sarebbe mai potuto maturare prima di morire affogato nella pioggia...
Ora e' passato un mese e il mais e' sempre della stessa altezza ma aveva iniziato a fare delle piccole pannocchie. Davvero piccoline, abbena abbozzate, diciamo una decina di centimeri. Ben lontane dalla maturazione, pensavamo noi.
Bhe' l'altro giorno Pak Sutar ha tagliato una parte del mais, portando via tutto, radici comprese.
Alla sera, quando l'abbiamo visto gli abbiamo chiesto se le aveva tolte perche' aveva perso le speranze sulla loro maturazione o che altro lui ci ha detto tutto felice ah.. vi piace il Jagung? Ora lo ha mia moglie, poi ve lo porto.
Qui c'e' da aprure una parentesi sull'indonesiano.
L'indonesiano e' (e non sono io che lo dico, e' una cosa riconosciuta da tutti) la lingua piu' semplice in assoluto fra tutte. E' quella composta da meno parole perche' ogni parola ha mille significati, non ha tempi verbali, non ha femminile ne' maschile, non ha singolare ne' plurale... ma soffermiamoci sul problema dei mille significati a parola.
Tornando alle nostre pannocchie Sutar mi dice che ne ha raccolte un po' e portate a casa e che me ne avrebbe portate un po' quando erano "sudah maten". Sudah vuol dire gia', mentre maten vuol dire mature/pronte/...e mille altre cose. Ma visto che le pannocchiette erano davvero piccoline noi lo abbiamo interpretato come mature anche se ci chiedevvamo come diavolo fosse possibile far maturare delle pannocchie di quella dimensione non sulla pianta, va bene che qui il sole e' forte, pero'...
Verso le 19 Sutar si e' ripresentato con un paio delle sue figlie e una manciata di suoi nipotini (ne ha davvero una marea, praticamente solo la sua famiglia fa la popolazione di mezzo villaggio...) Ci salutano e ci danno un sacchettino nero di pannocchiette bollenti:
In realta' lui con maten voleva dire cotte, e quindi non appena sua moglie ha finito di bollirle ce ne ha portate un po'!
Sono buone e dolci anche se davvero piccine...
sabato 3 gennaio 2009
Aiuola d'ingresso
sulla destra della foto c'e' il cancello d'ingresso mentre sul fondo, dove si vede quell'abbozzo di staccionata disastrata la prossima settimana inizieranno a fare una bella staccionata in bamboo che chiudera' tutto il lato nord.
Nell'aiuola abbiamo gia' piantato un po' di piante di fiori provenienti dal giardino di Bali. In piu' abbiamo anche piantato un albero di Ketepen, ovvero un frangipane, che abbiamo preso sulla spiaggia ma che non ha ancora deciso se il nuovo posto gli piace o no.... e' un po' patito poverino...
Poi abbiamo piantato anche un albero di Daun Jeruk, che letteralmente vuol dire foglie di limone. Sono delle foglie profumate che qui usano molto in cucina, per questo lo abbiamo piantato qui, vicino alla cucina del Joglo.
venerdì 2 gennaio 2009
Piante di Natale
Questa e' una pianta che fa dei bei fiori fucsia ed ha le foglie molto spesse tipo pianta grassa; in realta' andrebbe appesa ma dobbiamo preparargli un appiglio adeguato perche' se la appendiamo ora sullo sporto del tetto prende troppa pioggia e all'interno del tetto troppa poca luce
Ed infine un alberello di Lime, i limoncini verdi del Mojito per intenderci... Lo abbiamo piantato vicino a dove ci sara' l'orto, tanto per rimanere in tema...
giovedì 1 gennaio 2009
Travaso di prova e altre piantine
Abbiamo usato dei vasettini dello jogourt dopo aver fatto dei buchini sul fondo.
Questa invece e' un'ortensia che avevamo comprato el mercato una decina di giorni fa al mercato.
Quando l'abbiamo presa il fiore era completamente bianco, dopo essere stata rinvasata in un vasetto piu' grande in cui abbiamo messo terra del giardino sta diventando lentamente sull'azzurro; questo dovrebbe voler dire che il terreno di cui disponiamo e' acido.
Ho trovato anche questo sito (molto completo tra l'altro) e quest'altro sito che me lo conferma:
Ci si accorse fin dalla metà del '700 che alcune Hydrangee, tra cui l'H.
macrophylla e la H. hortensis di cui stiamo parlando, hanno la proprietà di
cambiare il colore dei fiori, ma solo alla fine dell'800 si scoprì che
l'immissione nel terreno di allume di rocca sciolto nell'acqua, o di limatura di
ferro, produceva fiori blu. Oggi sappiamo che il fiore delle H. macrophylla
assume una bella tonalità che va dal blu all'azzurro violaceo quando le sue
radici hanno la possibilità di assorbire alluminio libero dal terreno. Questa
possibilità è tutelata quando la pianta viene coltivata in terreno decisamente
acido. Occorre quindi che il pH del terreno sia attorno al valore 5,5 perché
ferro ed alluminio vengano assorbiti in maniera naturale; in ambiente alcalino,
invece, il calcare impedisce la solubilità e l'assimilazione di questi
metalli.Per tornare ad ottenere i rosa, invece, vanno utilizzati concimi
completi ad alta percentuale di fosforo, in modo che questo si combini con
l'alluminio e lo neutralizzi. Non potendo assorbire l'alluminio così
insolubilizzato, il fiore diviene rosa.