La prima cosa da fare e' preparare il Sesaji:
Mi ha fatto ridere perche' il mio bel tavolo lungo come vi dicevo ieri era rimasto inutilizzato per la preparazione del cibo... ad un certo punto entra Kris e, con quella sua faccia che fa ogni tanto per cui e' impossibile interpretare cosa sta tentando di dirti, mi fa: Erica, per quale motivo hai fatto portare qui quel tavolo? gli ho detto che pensavo sarebbe servito per preparare, perche' io di solito usavo un tavolo per cucinare e preparare... allora lui tutto contento mi dice: allora non serve! posso usarlo per preparare le offerte!
Il Sesaji e' una serie di offerte che comprendono banane, cocco, coni di riso ed in particolare un Tumpeng robyong (cono di riso decorato come augurio di sicurezza) ed un Tumpeng gundul (cono di riso non decorato), diversi tipi di frutta, cibo freddo, un uovo di gallina, un cocco pelato, dello zucchero di canna, sette tipi di porridge, bevande varie (latte, the, caffe', latte di cocco...), fiori, tempe (un tipo di tofu), zucchero di canna, riso colorato, ikan kutut (tipo pesce gatto), pesci secchi, frittate, dolcetti e un gallo di 5 colori che era stato spennato e cucinato poco prima (cosi ho salvato il capretto...pollo i'm sorry ma come dice Kris e' stato per una buona causa e se avessi potuto scegliere avrei scelto di morire cosi... anche se io ho dei dubbi).
Il tutto e' un'offerta per chiedere protezione al Dio Creatore, ricordare gli antenati cosi' che la loro anima abbia pace e diano la loro benedizione, tener lontano gli spiriti del male e infine come augurio che il rituale si svolga con successo.
Eccoci mentre scendiamo dalla stradina di casa con la moglie di Kris in testa al corteo che porta la lanterna il Grande Puffo vestito di nero dietro di lei, io e Cri ai lati e tutta la gente dietro ad aiutarci nel trasloco... non ridete troppo nel vedermi conciata cosi'!
Prima di entrare in casa ci hanno lavato i piedi, poi la Pem, felicissima di tutta questa celebrazione, ci ha aperto e dato il benvenuto nella nuova casa con tutte le formule di cortesia del caso quindi abbiamo portato al centro della casa tutti gli ammennicoli simbolici:
ecco Kris che li sistema e che abbassa la luce della lanterna che dovra' restare accesa tutta la notte:
Vi elenco gli ammennicoli:
La lampada ad olio
La Lanterna e' la luce, la luce della presenza umana arrivata nella nuova casa... terra' lontani gli spiriti cattivi e mostrera' a quelli buoni dove portare tranquillita' e pace (speriamo che gli spiriti riusciranno a far tacere il geco tocai che passa la notte sulla nostra testa a urlare, cosi' si' che si avrebbe un po' di pace!)
Il cibo:
La cosa fondamentale per la sopravvivenza nella nuova casa e' il cibo. Quindi ecco le cose basilari che sono state portate in casa:
Innanzi tutto il riso, che e' la base della cucina indonesiana come per noi lo e' la farina. Il riso ha grande importanza e questo lo dimostra anche il fatto che a seconda del suo 'stato' ha nomi diversi (al contrario di quasi tutte le altre cose per cui con una parola si chiamano molte cose diverse). In questo caso e' il Brass, ovvero il riso crudo ma pronto da cucinare.
Alla sua destra l'acqua potabile, anch'essa necessaria per la sopravvivenza in particolare quella nel vaso di coccio in questione si chiama banyu suci perwitosari (banyu: acqua, suci: santa, perwitosari: essenza della vita).
Poi c'era un contenitore di rattan (che quando ho fatto la foto avevo gia' tolto, scusate..) con aglio, scalogno, radici, foglie medicinali, peperoncino, che rappresentano le basi della cucina che servono nella vita.
Sotto, il mini casco di banane perche' come l'albero di banana puo' crescere bene ovunque anche noi potremo stare bene ed essere felici in ogni posto e, quindi, nella nuova casa.
Ed infine il kit del Suruh Ayu da Suruh = foglie di betel (con tutto il necessario per masticarle) e Ayu = bello. Come augurio di tranquilla permanenza. Il betel infatti e' una pianta della medicina tradizionale che dicono aver effetto su un'infinita' di malattie dalla sifilide alla bronchite e dalle allergie alla diarrea, al mal di denti, al male agli occhi...
Riposare, per gli indonesiani, e' estremamente importante. Non cercate di fargli fare qualcosa durante l'istirahat (la pausa pranzo) perche' sara' tempo buttato. Non cercate di fargli iniziare qualcosa verso le 17, quando sta per tramontare, perche' anche se l'avessero gia' iniziata non la finirebbero, quindi figuriamoci incominciarla!
Quindi in questo gruppetto abbiamo: il cuscino, la stuoia (ovvero il letto/materasso), il contenitore con l'acqua usata per lavarci i piedi prima di entrare e lo slendang, un pezzo di tessuto che si usa legato a tracolla per spostare tutto quello che puo' servire spostare... in questo caso e' stato usato per portare i cuscini, uno dei modi in cui viene piu' utilizzato e' per portare in braccio i bambini piccoli; fa impressione vedere queste mamme mingherline che prendono in braccio i figli con una testa spropositatamente grande (molto piu' sproporzionati dei bimbi europei) poi con un gesto fanno passare il drappo sulla loro spalla e sotto il sedere del bambino e poi gli danno una sorta di arrotolata... non e' legato, e' solo arrotolato un capo con l'altro... ogni volta che glielo vedo fare mi viene un colpo e mi vedo gia' il bimbo con il suo testone sfracellato a terra!
Andiamo avanti, la pulizia:
bhe; la pulizia e' un'utopia... l'avete visto anche nel precedente post... ora che vedete la scopetta e il raccogli scopa e' chiaro il perche'!
L'"agricoltura"Abbiamo una palma che sta nascendo, una noce di cocco da cui crescera' un nuovo albero, un mazzetto di Pari, ovvero il riso appena raccolto, non seccato ne' pulito, che puo' essere piantato per dar vita ad una nuova risaia che sosterra' gli abitanti della nuova casa. E poi, in ultimo ma non ultimo, il falcetto! il falcetto e' fondamentale perche', diciamocelo, alla fine qui grandi agricoltori non sono mai stati (altrimenti ci sarebbe una zappa al posto del falcetto!) ma hanno sempre vissuto gratuitamente e senza fatica dei frutti della fertilissima terra vulcanica gironzolando e raccoglieno banane, papaye, manghi, frutti dell'albero del pane, durian, cocchi... e mille altri frutti che la terra offre senza necessita' di sforzo alcuno!
Questo mi ha fatto pensare, stavo immaginando quali sarebbero stati i simboli se questo 'rituale' si fosse svolto in Italia... bhe' credo che ci sarebbero stati i simboli della tradizione, quelli presenti anche in tante rappresentazioni artistiche e di arte rurale. Che so, la farina e il grano di sicuro al posto del brass e del pari, il vino, o almeno il grappolo d'uva al posto o a fianco dell'acqua, la zappa sicuramente al posto del falcetto, poi non so magari l'aratro visto che un minimo di 'macchinari' abbiamo sempre tentato di usarli mentre qui li rifuggono...
Ed infine i fiori per gli spiriti
due bouquet con decorazioni in foglia di palma, fiori e foglie varie infilate in un pezzo di tronco di banana che essendo molto poroso all'interno ha un po' la funzione di quei blocchetti grigi che si usano da noi per le composizioni... la funzione e' quella di compiacere gli spiriti buoni e scacciare quelli cattivi.
Tutto questo ambaradan di roba è dovuto restare sul pavimento fino al giorno dopo. I vasi di coccio erano di argilla non cotta, quindi hanno traspirato fuori praticamente tutta l'acqua che avevano all'interno ma questo e' nulla rapportato a cio' che e' successo al giardino!
Dopo questo rituale infatti e' iniziata la 'festa' vera e propria che si e' svolta in due fasi.
La prima parte si e' svolta cosi:
gli invitati, quei 200 nomi della lista, sono arrivati 10 minuti dopo l'orario indicato nell'invito che recitava le ore 18, tutti in fila indiana (del resto siamo nelle indie orientali!) ad aspettarli si sono messi Budi, il guardiano della nostra fabbrica che vive li' vicino, un altro che sinceramente non so chi fosse, Kris, Cri e, dopo un po' si e' aggiunto anche Humar. Quindi ognuno di loro ha dovuto stringere la mano a tutti i 200 che sono entrati, e tutti i 200 a loro... Che poi in realta' qui la mano non si stringe, si da' la mano morta, tutta molle e ce la si tocca appena e poi si porta la mano al cuore come fanno anche in altri paesi islamici. Questa oltre tutto e' una cosa che ti fa prendere una bruttissima abitudine... ricordo una volta che siamo andati a trovare un amico belga e ci siamo dati la mano morta all'indonesiana, poi a un tratto, contemporaneamente, abbiamo detto ma che diavolo stiamo facendo? salutiamoci come si deve che ci stiamo bruciando il cervello a stare qui! bhe' almeno non sono l'unica ho pensato... Altra cosa nei saluti che mette in crisi e' che quando ci si saluta con due baci (solo tra occidentali naturalmente loro non si baciano nemmeno tra di loro! le poche volte che si salutano cosi' anziche' baciarsi tirano su col naso!!) si tiene la sinistra come in macchina quindi quando passiamo da un paese all'altro risultiamo sempre impacciati in questa cosa.... eheheh mi sto perdendo per non parlarvi della festa... lo so... sara' inconscia come scelta?
Dunque, ecco la foto del saluto all'ingresso:
Io naturalmente, essendo donna, non potevo andare a salutare. Va bhe, ok, a dirla tutta essendo straniera sarei anche potuta andare, pero' non e' che mi esaltasse strusciare la mano morta di 200 uomini risultando oltre tutto poco rispettosa delle usanze locali!! ;)
Eh si', solo uomini! le donne mica sono invitate cosa credete? sono invitate a venire a preparare e faticare il giorno prima ed il giorno stesso ma poi alla festa partecipano solo dalla cucina!
Eccole qui le donne preparatrici rimaste:
nella fila davanti, partendo da sinistra, la Pem, che in realta' si chiama Sutimah, alla sua sinistra, vestita di arancione, la mamma di Kris, sulla poltrona l'anziana signora che ci ha venduto il terreno, dicono che abbia piu' di 80 anni , considerando che qui l'eta' media e' di 63 e' un bel record!
Nella fila dietro, sempre da sinistra, la moglie di Harun che e' anche la sorella di Kris, poi la moglie di Kris, la signora con il velo arancio non so chi fosse... poi piu' a sinistra la moglie di Putut, fratello di Kris, io, e sulla destra in abito bianco la moglie di Humar.
Praticamente, che dire, meno male che Kris ha una famiglia numerosa e che molti dei suoi parenti lavorano per noi! altrimenti saremmo state in 3 a preparare!
Io naturalmente, mi son fatta riconoscere come mio solito, ho stupito tutti perche' a meta' pomeriggio, quando faceva un caldo micidiale, ho portato due ventilatori nella cucina per evitare svenimenti alle donne invece di darli ai pochi invitati che erano venuti per un'assaggino di prova! poi durante la festa ho addirittura avuto il coraggio di portare delle bibite in cucina... una decina delle tante bottigliette di coca cola e sprite prese per gli invitati maschi date alle donne... devo essere matta! loro pero' erano contente.
Tralasciando il maschilismo dell'islam che credo conosciamo tutti benissimo, una volta entrati gli ospiti si sono seduti ai tavoli preparati con bottigliette di coca-cola, sprite e fanta alla fragola (una schifezza ma qua piace da matti), un bicchiere pieno di sigarette sfuse su ogni tavolo, ed un pacchettino di cibo take-away su ogni sedia.
L'imam era molto felice della festa e' ha detto a Kris Ah! addirittura 2 RT! e lui tutto tronfio Si', 2 RT abbiamo invitato (e questo era solo l'inizio...)
Poi l'imam locale in camicia di seta gialla ha preso il microfono ed iniziato la preghiera. Purtroppo il video non si sente bene, ma l'idea delle facce dei fedeli si puo' cogliere abbastanza bene,
ora non ditemi che non stanno solo aspettando che finisca la preghiera per andaresene a casa con il loro pacchettino-premio!
Ed infatti, nell'istante esatto in cui la preghiera e' finita ogniuno dei 200 invitati ha preso una sigaretta dal tavolo, una nube di fumo si e' alzata al cielo cosi' fitta che pareva un cerimoniale bruciar d'incensi, subito seguito dagli invitati che si sono alzati e tra altre 1.000 strette di mano (non e' un numero a caso, sono 5 salutatori x 200 invitati, sono proprio 1.000 di numero!) se ne sono andati a casa con il loro pacchettino rosa!
Tempo di liberare la scena e sono arrivate a mano a mano altre persone, piu' di 300 alla fine, quindi uno sproposito, alla faccia della vecchia vicina! si capiva gia' che sarebbe passata alla storia questa festa fatta dai Londo'! poi l'orchestra ha cominciato a suonare ed e' andata avanti per ore...
L'orchestra del Dangdut che aveva programmato la fine della performance per mezzanotte circa, probabilmente conoscendo i suoi polli, verso le 23 ha iniziato a dire che lo spettacolo era finito. In questo modo, alle lamentele dei ragazzi, suonavano un'altra canzone, poi salutavano, loro si lamentavano di nuovo, e loro suonavano ancora...e cosi' avanti per un'ora...
Credere sia finita qui?
Ma noo!! Naturalmente, non poteva mancare la rissa!!
Verso mezzanotte e un quarto, quando ancora l'orchestra stava suonando perche' si erano accorti della tensione crescente, i ragazzi sono spuntati fuori da tutte le parti e si sono riuniti davanti al palco dove due di loro, non si e' capito perche', hanno iniziato a spintonarsi. E' volato anche qualche cazzotto e qualche manciata di fango lanciata in faccia... ma chiamarla rissa non si puo', in effetti e' durata non piu' di 2 o 3 minuti. Noi eravamo in cucina e abbiamo solo visto tutti quelli in divisa militare o della polizia, che erano seduti tra la casa dove eravamo noi e lo spiazzo di fronte al palco dove c'erano i ragazzini... da li' abbiamo capito che stavano facendo a mazzate!
Ma, naturalmente, non hanno fatto in tempo neppure ad avvicinarsi ai ragazzi che loro si sono tutti immediatamente trascinati fuori per tornarsene a casa!
Bhe' devo dire che questa cosa ha avuto parecchi lati positivi!
Intanto hanno smesso di distruggere giardino e cose come stavano facendo, poi se ne sono andati tutti via, perche' anche l'orchestra ha smesso di suonare ed anche gli altri invitati che erano rimasti sono rincasati, quindi abbiamo evitato di dover stare li' a chiacchierare fino all'alba come spesso si usa fare in queste feste (e questo e' stato un bel vantaggio!) e poi, lo staff della fabbrica era felicissimo, perche' svestitissime cantanti del dangdut hanno mangiato al loro tavolo!
E per fortuna che gli incivili, i grezzi, siamo noi e che gli orientali sono così gentili, educati e spirituali!
RispondiEliminaMi spiace tesoro, sarai a pezzi e poi, con tutta la fatica che avete fatto con il giardino! Per fortuna dalle vostre parti la natura è rigogliosa, non ci vorrà molto a nascondere le ferite! Bacione grosso!
Niki
A ogni puntata l'incubo è aumentato. Meno male che dalle nostre parti si può traslocare senza tutto questo macello di obblighi sgradevoli e anche costosi. Povero giardino, che sporcaccioni irriguardosi sei stata obbligata ad accogliere nella tua casa.
RispondiEliminaora a quasi una settimana di distanza ci siamo ripresi dal passaggio del tifone...
RispondiEliminasono venute a galla tante cose, ora vi raccontero'...
Comunque meno male che questo selamatan si deve fare solo una volta!!
Mi fa ridere pensare a quei turisti che vengono a Bali o a Giava ad organizzarsi il matrimonio 'tradizionale' con delle agenzie locali... se sapessero come sono veramente le cerimonie tradizionali...
Pensavo anche io la stessa cosa: che differenza tra quello che ti racconta uno che ci vive realmente in un posto, rispetto a quello che ti raccontano i turisti
RispondiEliminaeh si' e poi in effetti non e' sempre tutta colpa dei turisti... pensa che ci sono agenzie che organizzano matrimoni per turisti in stile javanese... bhe', a quelli mi piacerebbe partecipare, gli sposi portati in giro sull'elefante, un gran banchetto a mo' di self service, ballerine in costume tradizionale che ballano e cantano... quasi sempre il tutto in grandi resort 4 o 5 stelle... mica tutto questo macello!
RispondiElimina