domenica 12 aprile 2009

Selamatan - Atto II

Venerdi' sono iniziati i preparativi veri e propri.
Il nostro risveglio e' stato caratterizzato dalla scoperta di una 'appendice' della casa di servizio che era stata costruita fra le 6 e le 7 del mattino.
La chiamerei cucina da campo, pero' in effetti e' qualcosa di non categorizzabile, e sicuramente ben poco assimilabile ad una cucina...
In ogni caso, guardate e poi, eventualmente, se trovate un nome con cui chiamarla fatemelo sapere!
Dei magnifici mattoni Batu Bata' ne avevamo gia' parlato, del fatto che ti guardano come un pazzo se per caso gli chiedi di fare un muretto a secco deridendoti perche' non e' mica possibile fare un muro di pietre senza cemento, anche, ma che si mettessero addirittura a impastare la terra con l'acqua per fare una 'zona cottura' non me lo aspettavo... per lo meno non me lo aspettavo la mattina appena sveglia...

e invece...

non vi dico l'appellativo con cui io e Cri abbiamo chiamato questa 'cosa', mi limito a farvi vedere il vero uso:

Dunque, per riassumere un'attimo cio che e' successo:

Il passo successivo a quelli di cui all'Atto I sono: Affittare le cose che servono. In ogni RT, quindi ogni 100 abitanti circa, c'e' qualcuno che affitta le cose necessarie ovvero una struttura modulare in ferro con relativa tendina che funge da gazebo e ripara da pioggia e sole. I tavoli e le sedie. Addobbi e addobbini per la stuttura-gazebo. Tovaglie con festoni e coprimacchia in plastica. Luci e relativo generatore a gasolio (rumorosissimo).

A ruota segue l'affitto di tutte le stoviglie necessarie; quindi: pentoloni enormi, padelle, taglieri, grattugie per il cocco (almeno 5, indispensabili), coltellacci e maceti che se non fai attenzione ti tagli via un'arto come niente, piatti fondi, cucchiai (coltelli e forchette tanto non servono), qualche vassoio, numerosi cucchiaioni di plastica per prendere il riso dalle pentole, scolapasta di dimensioni spropositate per far scolare il riso (mi pento di non averli fotografati), un paio di mestoli, grandi schiumarole e palette per friggere, ventaglietti di vimini per fare fuoco, e qualche altra cosa che nella confusione non mi ricordo piu'.

Poi ci va l'orchestra.
in effetti se ne puo' anche fare a meno ma e' stata ua scelta dettata dal nostro motto 'abbiam fatto 30, facciamo 31' e da quello di Kris 'cosi' mostriamo la nostra 'potenza' a questi contadinotti presuntuosi'
L'orchestra scelta e' stata quella del Dangdut. Molto popolare in Indonesia e senza troppi legami a nessuna religione. La bellezza dell'orchestra si misura in base alle dimensioni e alla potenza delle casse, piu' gente tieni sveglia e piu' sei figo. La nostra aveva due blocchi di casse grandi come tutto il palco, giustamente(?).

Ci sono poi altre piccole cose che vanno programmate; ad esempio ci va una o piu' lavapiatti perche' quei pentoloni che avete visto nella foto sopra di alluminio nudo e crudo buttati sul fuoco a manetta con le salsine dentro si incrostano che e' una meraviglia e, tutto il mondo e' paese, nessuno ha voglia di lavarli! Arruolate dopo grandi discussioni moglie e figlia di Sutar, ma questa e' un'altra storia e per ora lasciamo stare che i capelli li ho gia' dritti per tutto il resto!

Altra cosa, il parcheggio. Il parcheggio in Indonesia si paga praticamente dappertutto perche' in ogni dove tu ti vada ad infilare con la macchina o con il motorino puoi stare certo che quando te ne vai saltera' fuori qualcuno a chiederti dei soldi.
Un gruppo di ragazzini vicino a casa ha chiesto a Kris se potevano fare i parcheggiatori autorizzati. No secco. Verranno troppi 'amici' di quelli a cui non si puo' far pagare il parcheggio... (domani capirete) quindi se volete farlo pagare fatelo, ma non a chi entra nel cancello, solo a chi parcheggiera' fuori.
Ogni tanto Kris e' talmente inamovibile che mi chiedo se lo e' diventato a stare con noi... comunque, andiamo avanti.

I camerieri. Anche quelli non erano richiesti ma un gruppetto di ragazzi ha detto che erano gli addetti a portare bibite, sigarette e piatti sui tavoli e quindi sono stati arruolati.

La security. Anche questa e' un servizio, a pagamento ed obbligatorio, dell'RT. Ma come sono premurosi...!

Finalmente si puo' iniziare a preparare.
Che bello aver fatto la 'cucina da campo' cosi' si puo' stare tutti quanti fuori per terra a giocare con il cibo...

... eppure mi sembrava che qualcuno mi avesse detto che con il cibo non si gioca, che ci si lava le mani prima, che si deve tener pulito il piano di lavoro, non tossire o starnutire sui piatti, non sputare li' vicino non me lo avevano mai detto ma ho sempre immaginato che non fosse una cosa buona, eccetera, eccetera, eccetera...
Ah si', ora ricordo... dev'esser stata la mia mamma! un migliaio di volte almeno... Maaaammmmmaaaaa!!!!!!!! per favore glielo vieni a dire tu?!! perche' io ci ho provato, ho fatto portare due tavoli in piu', fatto spostare dei mobili per fare spazio, comprato delle tovaglie lavabili di plastica... ma... niente.

Dopo aver cucinato fantastiche meraviglie per il palato e per l'olfatto e, soprattutto, con un forte carattere... ehm... 'tradizionale'... diciamo cosi', tutto va messo nelle scatoline a portar via precedentemente pinzate e preparate:
visto che i tavoli non sono stati usate fino ad ora, non c'e' sicuramente motivo di farlo adesso no?
E allora si parte, primo strato di riso:
Nota: lo scolapasta da cui la signora prende il riso e' molto piu' piccolo di quelli che mi pentivo di non aver fotografato, almeno 5 o 6 volte piu' piccolo, negli altri ci sarebbe entrata comodamente anche la signora!

Secondo strato: vassoietto in plastica sagomato con 4 pietanze:
seguito da carta fritta su cui viene messo il piattino di carta
e i famosissimi 'tre dolcetti'
Ed ecco che il compito dei pacchettini take-away e' stato portato a termine! 200 pacchetti che saranno consegnati agli ospiti e che si mangeranno a casa loro.
Poi si sono preparate anche un sacco di altre cibaglie per gli altri ospiti, quelli che resteranno a vedere il Dangdut e a chiaccherare con noi, ma questo ve lo racconto domani nel terzo atto!
Ora vi lascio con un video sulla frittura dei Krupuk, le nuvole di drago, di cui vanno tutti ghiotti qui:

4 commenti:

  1. Ho un solo commento: Santa! ;-)
    Devi essere a pezzi!

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  2. Ciao Erica, perchè non sono stata invitata?
    Scherzi a parte il solo leggere mi mette allegria.....sembra quasi il nostro pranzo di pasquetta. Non vedo l'ora di conoscere il seguito.
    Ciao e buona Pasqua anche a voi così lontani (a proposito un resoconto di come viene festeggiata la Pasqua lì non ce lo faresti?). ciao da Dale

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  3. Come va? Sei sopravvissuta? E la casa e il giardino come stanno?
    Niki

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  4. eccomi! sopravvissuta si... e' stata dura ma ce l'abbiamo fatta! ora, come dopo tutte le battaglie, inizia la... ricostruzione!!
    la casa e il giardino erano talmente un immondezzaio a ramengo che ho fatto finta di non vedere nulla e ho solo chiesto per tre giorni di fila alla Pem e a Sutar di pulire piu' che potevano... ora tutta la monezza prodotta e' stata bruciata ed e' finita nel fiume anziche' essere sparsa in giardino. Meno male che in Italia fanno le domeniche ecologiche cosi' compensiamo!
    La Pasqua e' passata davvero inosservata... nel senso che siamo andati a messa, poi a fare un tuffo in piscina e poi in ufficio a lavorare... penso che faremo un'altra festicciola per i ragazzi dello staff della fabbrica, se la meritano, che so magari li portiamo al ristorante una sera o a fare il bagno in piscina con i figli... ora vedremo!

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