giovedì 9 aprile 2009

Selamatan - Atto I

Dobbiamo fare il Selamatan.

Sono gia' 3 mesi che viviamo nella nuova casa e ne avevamo fatto solo un 'in piccolo' che non aveva soddisfatto a pieno i criteri dell'educazione e del quieto vivere locali. A questo si era aggiunto che, ogni piccolo problema che succedeva sia nel lavoro che nel privato, veniva attribuito al mancato Selamatan e al fatto che gli spiriti erano arrabbiati. Insomma, non trovavamo piu' scuse! quindi, ora, si prepara il Salamatan.

La prima cosa da fare e', naturalmente, chiedere il permesso agli spiriti.

Quindi Kris un pomeriggio e' partito con tutti i suoi incensi, incensini e fiorellini ed e' andato a casa nostra a parlare con gli spiriti. Loro gli hanno detto che erano arrabbiati perche' non eravamo stati rispettosi, ci trovavamo tanto bene li' e non gli abbiamo neanche chiesto il permesso di starci! Gli hanno anche detto che se facevamo un bel Selamatan allora si sarebbero tranquillizzati e i nostri problemi sarebbero diminuiti (in realta' hanno detto finiti pero' ...)

Tornando a casa abbiamo trovato i doni lasciati agli spiriti da Kris ai quattro angoli del terreno:





Il secondo passo e' stato quello di decidere la data. Innanzitutto bisogna andare dal Grande Puffo della montagna, come lo chiamiamo noi amichevolmente... E' un vecchietto, ooops scusate, santone, che sta in una grotta artificiale sulla montagna e che consulta gli spiriti degli antenati e i calendari javanesi per trovare le date propizie.

Dopo aver ricevuto l'elenco delle date propizie Kris ci ha interrogato sulle date propizie secondo la nostra religione (?) e trovando Pasqua in concomitanza con una delle date propizie fornite da grande puffo si e' deciso per il week end del 12.

Il 12 pero' non andava bene perche' tra la pasqua cristiana e le date propizie javanesi, giustamente, c'e' anche l'islam. E per l'islam la sera di un giorno, fa parte del giorno dopo. Quindi, la domenica sera, in realta', e' lunedi' (questa cosa e' comodissima soprattutto per darsi appuntamento....). Quindi, domenica sera per l'islam era in realta' lunedi' e lunedi' era, per il calendario javanese, una data non propizia. Quindi ciccia.

La scelta era tra venerdi' sera o sabato sera.

Per la decisione ci siamo consultati con il capo-quartiere per chiedere quando sarebbe stato meglio considerando il loro impegni precedenti. Si' perche' qui i quartieri hanno un'agenda davvero fitta di eventi, feste, matrimoni anche se, come nel nostro caso, sono composti da un centinaio di persone in casette sparse in mezzo alle risaie... e infatti venerdi' non si poteva perche' c'erano gia' altre due feste e la gente (poverina) mica poteva dividersi tra tre feste! Sabato invece ce n'era solo una e allora potevamo fare noi la seconda. Quindi dopo mille peripezie anche il secondo punto 'decisione della data' e' fatto. Data fissata per 'Sabato notte Domenica' ovvero sabato sera.

Terzo punto: preparazione e distribuzione degli inviti.
questo non e' stato poi cosi' faticoso... e' stata preparata la lista degli invitati, abbiamo preso l'invito di una festa fatta tempo fa da qualcun'altro e Arista ha appiccicato sopra dei foglietti stampati dove c'era da cambiare qualcosa (data, ora, e nomi), poi il foglietto e' stato fotocopiato e distribuito, eccolo:

Quarto punto: acquisto delle cibaglie.
Sono andata ieri con la moglie e la sorella di Kris. Per prima cosa siamo andati dalla mamma di Kris, che ha un ristorante quindi ha piu' o meno idea delle quantita' che servono per far da mangiare per duecento persone. Duecento??!! Si', duecento. Questo e' il numero quasi definitivo degli invitati. Sono tanti, e soprattutto sono tanti considerando dove siamo (casette sparse in mezzo alle risaie ecc...). E' raro che si facciano in quella zona feste cosi', per questo motivo un paio di giorni fa quando, dopo aver detto alla vicina quanti erano gli invitati, ci sono rimasta un po' male quando lei mi ha detto 'si va bhe' e' solo poi un'RT (quartiere) mica e' poi chissa' che cosa...' Poi la stessa identica scena si e' ripetuta tra Kris e la stessa vicina il giorno dopo; ho visto la furia nei suoi occhi, lui ha con le parole ha risposto quieto 'si' un RT' ma i suoi occhi avevano incenerito la vecchia vicina! Bhe' almeno mi conforta che ci sia anche un'indonesiano che la pensa come noi!
Anche per la decisione delle cibaglie, cosi' come prima era successo per la lista degli invitati, si e' ripetuto qualcosa di simile. Kris ha indagato su che cosa era uso mettere nello Sra Srahan, il pacchettino di cibo da dare agli invitati... Ci vanno 3 dolcetti, ha detto la segretaria che vive nel quartiere a fianco a noi, una banana fritta, un frutto e un dolcetto. Quella volta Kris non si era trattenuto e gliel'ha proprio detto, 'pero'! vi trattate bene voi in mezzo alle risaie... tre dolcetti addirittura!'. Notare che a noi ne hanno gia' portati un paio di pacchetti delle feste fatte li' vicino e di dolcetto ce n'era uno solo. Comunque va bene. Metteremo tre dolcetti.
Tornando a noi, e all'aquisto delle cibaglie, dopo aver ascoltato i consigli della mamma di Kris siamo partite e siamo andate al mercato.
Prima sosta il negozio di atrezzi per il Take-Away.

Tutto quello di cui avete bisogno per confezionare gli sra srahan, scatoline di cartone da riempire, carta marroncina tipo quella per friggere per adagiarci il riso, vassoietti di plastica sagomati per adagiarci le pietanze e relative salsine, piattino di carta per i tre dolcetti.
Tutti stupiti che io fotografassi il negozietto. Bhe', gli ho detto, e' perche' in Italia non abbiamo negozi cosi'... di solito quando si invita la gente alle feste gli invitati mangiano e poi se ne vanno dopo aver mangiato. Erano un po' stupiti, poi ci hanno pensato su, si sono consultati, e hanno detto che in effetti era piu' furbo. Ma daai?!! E io che ero quasi errivata alla conclusione che i romani fossero dei matti a fare i banchetti con i giullari le dame e tutto quando potevano cavarsela con un pacchetto a portar via!
Oggi ci stavo ripensando, ma questa usanza di portarsi via il pacchettino mi sa di premio, mi sa di contentino dato alla gente perche' venga alla festa... Ad esempio, le feste di compleanno dei bambini sono bruttissime... i padroni di casa stanno nell'ingresso, ricevono gli invitati che portano il loro regalino e poi si siedono nell'ingresso di casa per terra, bimbi da un lato e adulti dall'altro. Quando tutti gli invitati sono arrivati i genitori si mettono vicino all'uscita e consegnano i pacchettini di cibo algi invitati che se ne vanno. Niente giochi, niente parole, niente di niente. Ditemi quello che volete ma a me sa di biscottino che si da' al cane quando gli si insegna che alla parola seduto lui deve sedersi.... Comunque, l'usanza e' questa e va rispettata.

Torniamo alle compere. Il banco del mercato successivo e' stato quello della verdura. Scusate ma non ho una foto di questo banco perche' siccome ci vado tutte le settimane a comprare non ho pensato che fosse una cosa da fotografare... forse pero' lo era... Abbiamo comprato praticamente tuto quello che io non compro mai, e delle poche cose che compro anch'io ne abbiamo comprato quantita' inverosimili tipo 5Kg di aglio e 5 di scalogno ma solo 1Kg di cipolle... insomma tutto al contrario!

Poi siamo andati a prendere l'olio. Quando la mamma di Kris mi haveva dato gli sporchissimi bidoni di plastica in prestito (poverina, lei e' gentilissima, pero' i bidoncini erano davvero sporchi!) mi stavo gia' chiedendo se avrei mangiato anche io cio' che avremmo cucinato...
Quando ho visto da dove arrivava l'olio i miei dubbi sono aumentati:

il bidone blu e' pieno di olio (gia' usato) e l'omino girando la manovella pompa l'olio nei bidoni. Mi chiedo quante tonnellate di roba abbia fritto quell'olio prima di finire nel bidone... forse e' meglio non saperlo!

I bimbi li vicino intanto si divertivano a guardare la mia faccia preoccupata cosi' come mi divertivo io a ripensare che Pem mi aveva chiesto di comprare una spugna nuova per la cucina perche' l'altra era vecchia a avrei fatto la figura della 'zozzona'...

Passiamo al banco degli stuzzichini:

anche di questo io ingnoravo l'esistenza all'interno del mercato. Sacchetti e sacchettini di ogni tipo di cosa che si possa friggere tranne patate e poc corn. Ci sono patatine di pesce, di gamberetti, di patate dolci, di banane, e di un sacco di altra roba che non so cosa sia e preferisco non saperlo... Pero' quelli di banana non sono malvagi...

Altro negozietto, altra storia: coltelli e coltellini, atrezzi per tritare il cocco e recipiente tipo grolla che vedete sulla sinistra in coccio con il beccuccio che servira' a lavarci i piedi prima di entrare in casa e poi verra' rotto per dare inizio ai festeggiamenti. Presi e portati via.

Ultima tappa, ammenicoli per la grande finta:
recipiente in cui porteremo simbolicamente il riso come cibo nella casa 'nuova', stuoino in vimini che rappresenta il letto che ci portiamo nel trasloco, scopetta con cui dovro' scopettare la strada man mano che ci avviciniamo a casa (per non essere zozzoni!), e altri recipienti vari per non so bene che cosa...

Giunti alla fine della giornata abbiamo scaricato la macchina e sistemato tutto su uno scaffale: manca ancora tantissima roba... e questo e' solo il primo giorno effettivo di preparativi.

8 commenti:

  1. Per fortuna noi siamo simpatizzanti buddisti, religione presente in nepal (sherpa, tamang e newari seguono una specie di sincretismo induista/buddista), così abbiamo risolto il tutto invitando dei monaci tibetani che hanno fatto una puja. Oltre a tutto se devo fare delle donazioni (perché anche qui tutto va a suon di soldoni) preferisco darli ai tibetani. Dai loro insegnamenti ho avuto molto e mi piace poter ricambiare.

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  2. Qui purtroppo hanno ben poco da insegnare... comunque anche noi dovremmo risolvere tutto con questo diavolo di Selamatan.
    Pensa te che anche Kris e Humar non ne possono piu', continuano a ripetere va bhe dai stringiamo i denti, lo facciamo, lo facciamo fatto bene, tutto come vogliono loro, e cosi' poi non romperanno piu'... E poi, considerando che si fa una volta sola il costo si puo' dividere per tutti gli anni che starete qui!
    Bhe', vediamola cosi', la cosa buona e' che sta imparando cosa sono gli ammoratamenti!

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  3. Ci si consola come si può... lo so bene! oggi noi siamo fuori da ogni grazia di dio, perfino Karana ha mostrato ieri un lato molto poco rassicurante... così oggi ci sentiamo a disagio perfino dentro casa nostra, improvvisamente è diventata ostile.
    E' una sensazione orribile.
    Dovesse girare al peggio, come si ventila nell'ambiente diplomatico, come facciamo con le gatte?

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  4. Mamma mia che tour de force per soddisfare queste "tradizioni locali".
    Leggerlo è divertente, viverlo credo che a volte sia snervante.
    Aspetto la seconda puntata

    P.S. Quell'olio ha un'aria inquietante

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  5. No ragazzi, ma e' troppo complicato 'sto Selamatan! Non si puo' dare in outsourcing??

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  6. Com'è andata?
    Sei distrutta?

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  7. Niki, cara, siamo a pezzi...
    mi sto arrobaltando a capire qual'e' esattamente l'epilogo di questa cosa che e' passata tipo vortice... sono confusa...

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  8. @TuttoQua
    outsourcing?? macche! il bello della cosa e' quello di preparare tutto tutti assieme appassionatamente... fare amicizia con i vicini che vengono ad aiutare... qua mica sanno giocare a briscola per familiarizzare!
    Noi comunque abbiamo avuto taaanto taaanto lavoro in questi ultimi giorni e quindi, 'purtroppo', abbiamo potuto contribuire solo un paio d'ore al giorno! ;)
    @NonnaPapera
    ti assicuro che ci siamo chiesti piu' volte noi 'ma chi ce lo fa fare' di quanti chicchi di riso abbiamo cucinato... e qualcuno si lamenta se mi indiavolo quando mi dicono che non so rispettare le usanze locali... mha...
    comunque sono sicura che un giorno ridero' come una matta a ripensare a queste esperienze! lo facciamo spesso gia' adesso che le stiamo vivendo, non oso pensare fra un po' di anni, a freddo, quando magari la nostra vita sara' completamente diversa...

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