giovedì 30 aprile 2009
Prima o poi mangeremo qualcosa?
I pomodori (Pearson e San Marzano) stanno crescendo in altezza a vista d'occhio, ora sono circa un metro
due volte a settimana devo aggiungergli dei cordini per sostenerli, ma di fiori ancora nessun segno...
Le melanzane (Black Beauty) stanno iniziando a mettere qualche fiorellino...
e vermi di dimensioni spropositate fanno spesso capolino. Questo era quasi 30 cm, credo una Scolopendra di nuovo, o solo in centopiedi forse...
Mha. Non so. Da una parte sto perdendo le speranze, dall'altra le piante sono ancora vive e stanno crescendo quindi mi fanno ben sperare...
Oggi ho parlato con il nuovo guardiano/giardiniere che ha iniziato a lavorare oggi. Non ricordo ancora il nome perche' e' molto lungo, spero di scoprirne il diminutivo... La Pem dice che e' vivaista/orticoltore e che sa bene come far crescere sia i fiori che le piante dell'orto, in effetti sembra sappia il suo lavoro. Come Humar lui sostiene che bisognerebbe concimarle molto di piu', a partire dal letame che andava mischiato al terreno, e su cui sono d'accordo, per proseguire con urea e altre cose strachimiche da spruzzare sulle foglie, su cui sono un po' meno d'accordo...
Infatti le 4 piantine di melanzane che avevo regalato ad Humar sono morte tutte tranne una... Le aveva piantate in un terreno mischiato con letame e concime chimico e poi aveva aggiunto concime all'acqua, concime in superfice nel terreno, urea ecc... fatto sta che dopo 4 giorni le melanzane erano gia' fiorite. E' arrivato da me tutto tronfio a dirmi come stanno le tue melanzane? ah, sono ancora cosi'? le mie sono gia' fiorite! poi dopo altri 4 o 5 giorni pero' erano morte. Bhe', povere piante, ci credo!
Quindi ora la regola e' che dentro l'orto loro non possono fare nulla! Ogni tanto gli do' qualche piantina per fare i loro esperimenti ma fin'ora stanno meglio le nostre! hihihi
Bisogna aver pazienza... tanta! Sia con loro che con le piantine...
Tortina di Alex
sostituire meta' del burro con margarina altrimenti viene troppo burrosa, questo vale per tutti i dolci, o almeno cosi' mi ha detto una chef francese che lavorava a Malacca...
venerdì 24 aprile 2009
Lavori in corso per le oche
Le oche erano abbastanza contente di essere venute in 'villeggiatura' in campagna, ma mi sembravano un po' scombussolate dal fatto di dover cambiare recinto alla mattina e alla sera. Poi credo proprio che con tutti questi spostamenti non sapessero neppure loro dove fare le uova poverine!
Allora abbiamo deciso di preparare il recinto basso vicino alle risaie in modo che possano stare sempre li; a parte le scorrazzate domenicali quando, essendo a casa, le lasciamo uscire per andare in giro liberamente per tutto il giardino!
Sono venuti ieri a preparare una nuova casetta-riparo, mettere le luci per la notte e... meraviglia delle meraviglie per le oche... fare un bel laghetto dove possano sguazzare!
Eccoli qui al lavoro per costruire la casetta in bambou:
Ed ecco l'enorme scavo per il laghetto:
L'acqua viene presa dal canale d'irrigazione delle risaie (in basso nella foto), passa nel laghetto e poi riesce sulla destra nella risaia.
Per tutta la giornata di ieri le oche sono state indaffaratissime a controllare i lavoratori dall'altro recinto e a starnazzare a tutti quelli che passavano lì vicino dimostrandosi davvero interessate a vedere cosa stavano combinando in quello che chiaramente riconoscevano come loro territorio...
Poi stamattina, dopo tanta trepidante attesa, sono finalmente potute scendere a verificare i cambiamenti.
Hanno indagato su ciò che era successo, controllando la struttura in bambou, apprezzando il pavimento rialzato sotto la tettoia e lamentandosi un po' per le pareti e la copertura del tetto che ancora mancano...
Poi si sono avviate verso il laghetto, ma c'era un problema... il bordo scosceso non le aggradava! Non sapendo bene la profondità e preoccupandosi per come risalire erano un po' titubanti... Se ne stavano sul bordo sulla punta dei loro piedini palmati a protendere il lungo collo verso la desiderata acqua.
L'acqua attraversa una buona parte del recinto e con la terra dello scavo si sono anche create delle collinette che Ciccio, così abbiamo chiamato il maschio fannullone e pasticcione, come l'aiutante di Nonna Papera, ha provveduto ad esplorare dopo aver spintonato una delle femmine che è caduta nell'acqua!
Sapete, sono davvero divertenti le oche! Non le immaginavo così... Sono abbastanza stupide, è vero, però sono socievoli. La domenica, quando le lasciamo libere a scorrazzare per il giardino, dopo un po' di esplorazioni vengono a riposare vicino a noi di fronte al portico.
Starnazzano a tutti quelli che si avvicinano facendo gran guardia del loro territorio. Quando gli porto la pappa mi urlano per farmi fretta come delle ossesse e mi danno anche delle beccate ma piano, delicatamente, proprio solo per dire Dai! Muoviti! Abbiamo fame! ma se poi passo vicino durante altre ore del giorno, a meno che non mi vedano con qualcosa di appetitoso in mano, non mi dicono nulla. Altra particolarità: fanno un sacco di cacca. Scusate se lo dico ma è vero e, se qualcuno ha intenzione di mettersele in giardino deve saperlo! Fanno una quantita' di escrementi che rapportata alla loro grandezza è allucinante!! Però sono carine, mi fanno morire quando scodinzolano muovendo tutto il sedere o quando attorcigliano il lungo collo; è incredibile, riescono a beccarsi qualunque parte del corpo arrotolando e distorcendo il collo! e quando si mettono a dormire lo attorcigliano anche di più!
Ditemi se questa è una posizione comoda per riposare !?
martedì 21 aprile 2009
Tristezza.
Al nostro rientro pero' abbiamo trovato Tamtam fuori dalla cuccia che gironzolava.
Due dei 4 cuccioli erano morti.
Ci siamo chiesti se qualcuno li avesse toccati, se fosse stata lei a schiacciarli uscendo ed entrando dalla cuccia... nulla. Senza motivo. Ed erano i primi due nati, quelli piu' grandi e piu' forti.
Dopo averli tolti dalla tana ed avendo spostato la cuccia in modo da creare una zona riparata ma non troppo difficoltosa per Tam per entrare ed uscire, lei si e' rimessa ad allattarli.
Li abbiamo tenuti sotto controllo fino al mattino dopo quando siamo usciti. E sembravano stare abbastanza bene; lei li allattava, loro un po' mangiavano, un po' dormivano e un po' piangevano.
Domenica mattina siamo dovuti uscire ed al nostro rientro abbiamo purtroppo ritrovato ad attenderci la stessa scena: un terzo cucciolo morto e Tamtam in giro che non rientrava nella cuccia dall'ultimo figlio rimasto che piangeva disperato.
Ho passato quasi tutto il pomeriggio a cercare di farlo ciucciare il latte dalla mamma che mi guardava come per dire cosa devo fare? Lei poverina piu' di quello che stava facendo non poteva fare... probabilmente lei sapeva gia' che non ce l'avrebbe fatta. In ogni caso vedendomi provare a scaldare il cucciolo con le mani (era freddissimo!) lei se lo prendeva tra le zampe e il muso per scaldarlo... poi vedendomi provare a farlo mangiare, lo metteva nella posizione corretta con il muso e se lo avvicinava alle mammelle... dopo un paio d'ore con nessuna reazione da parte del cucciolo che si dimenava, ma senza forze e piangeva, ma senza voce, anche io mi sono rassegnata. Tam invece e' stata li' altre 4 ore a cercare di scaldarlo e farlo mangiare e poi a tenerlo fra le zampe e guardarlo con impotenza. Ogni tanto mi avvicinavo a guardarli e lei faceva una tenerezza incredibile perche' il suo sguardo davvero diceva: cosa posso fare? non so cosa fare... dimmi cosa posso fare, guarda, sta male, ed io non posso fare nulla! All'ennesimo giro di controllo purtroppo l'inevitabile epilogo. Anche l'ultimo cucciolo era senza vita.
Non voleva farcelo portare via... Se lo spostavamo lei lo prendeva delicatamente in bocca e se lo riavvicinava. E poi ci guardava come per dire e' cosi' che mi avete detto di fare, se faccio cosi' lui stara' meglio! Poi dopo un po' ce lo ha lasciato prendere; ma ogni tanto tornava a cercarlo, piangendo.
Non avete idea della tristezza di queste scene, io e Cri ci guardavamo attoniti con le lacrime agli occhi, impotenti. Lei ci guardava per cercare in noi qualche speranza che non potevamo darle. Tre cuori infranti, per quattro che hanno cessato di battere dopo essere venuti al mondo da cosi' poco tempo da non riuscire neanche a vederlo.
sabato 18 aprile 2009
Wow che sorpresa mattutina!
erano gia' un paio di settimane che la pancia di TamTam la nera destava in noi qualche sospetto...
Poi 3 o 4 giorni fa la pancia si e' decisamente ingrossata... ed ha iniziato a scavare una 'tana' al di sotto della cuccia in legno. Ormai eravamo praticamente certi di quello che stava accadendo!
Stamattina verso le 7 sono uscita per andare a fare un filmato alla tana e a TamTam perche' faceva veramente ridere mentre strisciava in orizzontale per uscire da li' sotto. Chiedendomi perche' non usciva pur avendomi sentito arrivare mi sono abbassata e.... sorpresa!!
stava partorendo il terzo, piccolissimo, cucciolo!
Mamma mia! Sono cosi' piccoli, non avete idea! sono dei batuffolini... bruttini a dire il vero, ma carini in quanto cuccioli!
La cosa strana e' che li ha partoriti da sdraiata... non ho mai visto un animale fare una cosa del genere... vabbhe' sapra' lei quello che fa!
La disgraziata quando mi ha visto andare verso la cucina si e' trascinata fuori per venire a mangiare... madre degenere! poi pero' dopo 5 minuti ci ha ripensato ed e' tornata nella cuccia o meglio, nella tana! Deve aver preso coscenza delle sue responsabilita' di mamma e non ha piu' lasciato soli i piccoli cucciolotti. Le abbiamo infilato cibo e acqua li sotto e lei e' rimasta vicino ai piccoli tutta la mattina.
Quando siamo andati via da casa i piccoli erano gia' 4. Ora chissa'!
Scappo. Andiamo a vedere i cuccioli!
giovedì 16 aprile 2009
Pak Sutar
I vicini arriverebbero e raderebbero al suolo la guardiola, a martellate, falcettate, bruciandola e con ogni mezzo utile a distruggere definitivamente il posto del misfatto. (e il qui tempo per il nostro bel cancello e il Joglo subito dietro, non si sa mai che nella foga diano fuoco a tutto...).
Poi prenderebbero i due rei, li spoglierebbero e, nudi, gli farebbero fare il giro del villaggio deridendoli, insultandoli, e tirandogli cose marce.
700 anni fa cosi' descrivevano Giava:
<Dei vari popoli di quest'isola vi raccontero' uno dopo l'altro. E prima di tutto una cosa meravigliosa: questa isola e' tanto a mezzogiorno che la stella di tramontana non si vede mai neppure di sfuggita; e tornando agli uomini, racconteremo di loro e prima di tutto del regno di Ferlec.
Sappiate che in questo regno di Ferlec i mercanti saraceni hanno convertito gli indigeni alla fede di Maometto. Hanno convinto pero' soltanto quelli che abitano in citta': quelli delle montagne vivono come bestie, mangiano carne umana e qualunque altra carne buona o cattiva. Adorano molte cose: per esempio quando si alzano al
mattino adorano la prima cosa che vedono.
Quando si parte da Ferlec si entra nel regno di Basman, indipendente e con una lingua propria. Sono gente senza legge, bestiali; si dicono ossequienti al Gran Kan e non pagano alcun tributo perche' sono tanto lontani che gli ufficiali del Gran Kan non ci potrebbero mai arrivare; ma si dichiarano per lui e talvolta gli mandano in dono qualche cosa di bello e di stravagante come certi astori neri di razza rara. Hanno elefanti selvaggi e unicorni non meno grossi degli elefanti che nel pelame assomigliano ai bufali e nelle zampe agli elefanti. L'unicorno ha poi un corno in fronte molto grosso e nero; e vi diro' che egli non si difende con quel corno ma si serve della lingua tutta spinosa e dei ginocchi. La sua testa somiglia a quella del porco selvatico e la porta sempre chinata in basso; ama molto restare tra la melma e il fango; e' molto brutto da vedersi e non somiglia affatto all'idea che abbiamo noi, ne' a cio' che diciamo quando lo descriviamo come un animale che si lascia prendere in braccio da una vergine; e' proprio l'opposto.
Hanno scimmie in grandissima quantita' e di forme diversissime; hanno astori neri come il carbone e sono eccellenti cacciatori. E voglio farvi sapere che gli omini piccolissimi portati da certi mercanti, come rarita' provenienti dall'India, sono una gran menzogna e delusione. Quegli omini sono fabbricati nell'isola in questo modo: vive qui una razza di scimmie piccolissime che hanno lineamenti quasi umani. Le prendono, le uccidono e poi le scorticano lasciando loro i peli della barba; le fanno seccare e prendere forma umana preparandole con canfora ed altre sostanze in modo che sembrano proprio uomini. Ma e' una grande impostura: sono fabbricati come vi ho detto perche' ne' in India ne' in luoghi piu' selvaggi esiste una razza di uomini piccolissimi come sembrano questi. E adesso vi parlero' di Samatra.>>
Marco Polo, (1298), Il Milione
Cosa e' cambiato in 700 anni?
lunedì 13 aprile 2009
Selamatan - Atto III
La prima cosa da fare e' preparare il Sesaji:
Mi ha fatto ridere perche' il mio bel tavolo lungo come vi dicevo ieri era rimasto inutilizzato per la preparazione del cibo... ad un certo punto entra Kris e, con quella sua faccia che fa ogni tanto per cui e' impossibile interpretare cosa sta tentando di dirti, mi fa: Erica, per quale motivo hai fatto portare qui quel tavolo? gli ho detto che pensavo sarebbe servito per preparare, perche' io di solito usavo un tavolo per cucinare e preparare... allora lui tutto contento mi dice: allora non serve! posso usarlo per preparare le offerte!
Il Sesaji e' una serie di offerte che comprendono banane, cocco, coni di riso ed in particolare un Tumpeng robyong (cono di riso decorato come augurio di sicurezza) ed un Tumpeng gundul (cono di riso non decorato), diversi tipi di frutta, cibo freddo, un uovo di gallina, un cocco pelato, dello zucchero di canna, sette tipi di porridge, bevande varie (latte, the, caffe', latte di cocco...), fiori, tempe (un tipo di tofu), zucchero di canna, riso colorato, ikan kutut (tipo pesce gatto), pesci secchi, frittate, dolcetti e un gallo di 5 colori che era stato spennato e cucinato poco prima (cosi ho salvato il capretto...pollo i'm sorry ma come dice Kris e' stato per una buona causa e se avessi potuto scegliere avrei scelto di morire cosi... anche se io ho dei dubbi).
Il tutto e' un'offerta per chiedere protezione al Dio Creatore, ricordare gli antenati cosi' che la loro anima abbia pace e diano la loro benedizione, tener lontano gli spiriti del male e infine come augurio che il rituale si svolga con successo.
Eccoci mentre scendiamo dalla stradina di casa con la moglie di Kris in testa al corteo che porta la lanterna il Grande Puffo vestito di nero dietro di lei, io e Cri ai lati e tutta la gente dietro ad aiutarci nel trasloco... non ridete troppo nel vedermi conciata cosi'!
Prima di entrare in casa ci hanno lavato i piedi, poi la Pem, felicissima di tutta questa celebrazione, ci ha aperto e dato il benvenuto nella nuova casa con tutte le formule di cortesia del caso quindi abbiamo portato al centro della casa tutti gli ammennicoli simbolici:
ecco Kris che li sistema e che abbassa la luce della lanterna che dovra' restare accesa tutta la notte:
Vi elenco gli ammennicoli:
La lampada ad olio
La Lanterna e' la luce, la luce della presenza umana arrivata nella nuova casa... terra' lontani gli spiriti cattivi e mostrera' a quelli buoni dove portare tranquillita' e pace (speriamo che gli spiriti riusciranno a far tacere il geco tocai che passa la notte sulla nostra testa a urlare, cosi' si' che si avrebbe un po' di pace!)
Il cibo:
La cosa fondamentale per la sopravvivenza nella nuova casa e' il cibo. Quindi ecco le cose basilari che sono state portate in casa:
Innanzi tutto il riso, che e' la base della cucina indonesiana come per noi lo e' la farina. Il riso ha grande importanza e questo lo dimostra anche il fatto che a seconda del suo 'stato' ha nomi diversi (al contrario di quasi tutte le altre cose per cui con una parola si chiamano molte cose diverse). In questo caso e' il Brass, ovvero il riso crudo ma pronto da cucinare.
Alla sua destra l'acqua potabile, anch'essa necessaria per la sopravvivenza in particolare quella nel vaso di coccio in questione si chiama banyu suci perwitosari (banyu: acqua, suci: santa, perwitosari: essenza della vita).
Poi c'era un contenitore di rattan (che quando ho fatto la foto avevo gia' tolto, scusate..) con aglio, scalogno, radici, foglie medicinali, peperoncino, che rappresentano le basi della cucina che servono nella vita.
Sotto, il mini casco di banane perche' come l'albero di banana puo' crescere bene ovunque anche noi potremo stare bene ed essere felici in ogni posto e, quindi, nella nuova casa.
Ed infine il kit del Suruh Ayu da Suruh = foglie di betel (con tutto il necessario per masticarle) e Ayu = bello. Come augurio di tranquilla permanenza. Il betel infatti e' una pianta della medicina tradizionale che dicono aver effetto su un'infinita' di malattie dalla sifilide alla bronchite e dalle allergie alla diarrea, al mal di denti, al male agli occhi...
Riposare, per gli indonesiani, e' estremamente importante. Non cercate di fargli fare qualcosa durante l'istirahat (la pausa pranzo) perche' sara' tempo buttato. Non cercate di fargli iniziare qualcosa verso le 17, quando sta per tramontare, perche' anche se l'avessero gia' iniziata non la finirebbero, quindi figuriamoci incominciarla!
Quindi in questo gruppetto abbiamo: il cuscino, la stuoia (ovvero il letto/materasso), il contenitore con l'acqua usata per lavarci i piedi prima di entrare e lo slendang, un pezzo di tessuto che si usa legato a tracolla per spostare tutto quello che puo' servire spostare... in questo caso e' stato usato per portare i cuscini, uno dei modi in cui viene piu' utilizzato e' per portare in braccio i bambini piccoli; fa impressione vedere queste mamme mingherline che prendono in braccio i figli con una testa spropositatamente grande (molto piu' sproporzionati dei bimbi europei) poi con un gesto fanno passare il drappo sulla loro spalla e sotto il sedere del bambino e poi gli danno una sorta di arrotolata... non e' legato, e' solo arrotolato un capo con l'altro... ogni volta che glielo vedo fare mi viene un colpo e mi vedo gia' il bimbo con il suo testone sfracellato a terra!
Andiamo avanti, la pulizia:
bhe; la pulizia e' un'utopia... l'avete visto anche nel precedente post... ora che vedete la scopetta e il raccogli scopa e' chiaro il perche'!
L'"agricoltura"Abbiamo una palma che sta nascendo, una noce di cocco da cui crescera' un nuovo albero, un mazzetto di Pari, ovvero il riso appena raccolto, non seccato ne' pulito, che puo' essere piantato per dar vita ad una nuova risaia che sosterra' gli abitanti della nuova casa. E poi, in ultimo ma non ultimo, il falcetto! il falcetto e' fondamentale perche', diciamocelo, alla fine qui grandi agricoltori non sono mai stati (altrimenti ci sarebbe una zappa al posto del falcetto!) ma hanno sempre vissuto gratuitamente e senza fatica dei frutti della fertilissima terra vulcanica gironzolando e raccoglieno banane, papaye, manghi, frutti dell'albero del pane, durian, cocchi... e mille altri frutti che la terra offre senza necessita' di sforzo alcuno!
Questo mi ha fatto pensare, stavo immaginando quali sarebbero stati i simboli se questo 'rituale' si fosse svolto in Italia... bhe' credo che ci sarebbero stati i simboli della tradizione, quelli presenti anche in tante rappresentazioni artistiche e di arte rurale. Che so, la farina e il grano di sicuro al posto del brass e del pari, il vino, o almeno il grappolo d'uva al posto o a fianco dell'acqua, la zappa sicuramente al posto del falcetto, poi non so magari l'aratro visto che un minimo di 'macchinari' abbiamo sempre tentato di usarli mentre qui li rifuggono...
Ed infine i fiori per gli spiriti
due bouquet con decorazioni in foglia di palma, fiori e foglie varie infilate in un pezzo di tronco di banana che essendo molto poroso all'interno ha un po' la funzione di quei blocchetti grigi che si usano da noi per le composizioni... la funzione e' quella di compiacere gli spiriti buoni e scacciare quelli cattivi.
Tutto questo ambaradan di roba è dovuto restare sul pavimento fino al giorno dopo. I vasi di coccio erano di argilla non cotta, quindi hanno traspirato fuori praticamente tutta l'acqua che avevano all'interno ma questo e' nulla rapportato a cio' che e' successo al giardino!
Dopo questo rituale infatti e' iniziata la 'festa' vera e propria che si e' svolta in due fasi.
La prima parte si e' svolta cosi:
gli invitati, quei 200 nomi della lista, sono arrivati 10 minuti dopo l'orario indicato nell'invito che recitava le ore 18, tutti in fila indiana (del resto siamo nelle indie orientali!) ad aspettarli si sono messi Budi, il guardiano della nostra fabbrica che vive li' vicino, un altro che sinceramente non so chi fosse, Kris, Cri e, dopo un po' si e' aggiunto anche Humar. Quindi ognuno di loro ha dovuto stringere la mano a tutti i 200 che sono entrati, e tutti i 200 a loro... Che poi in realta' qui la mano non si stringe, si da' la mano morta, tutta molle e ce la si tocca appena e poi si porta la mano al cuore come fanno anche in altri paesi islamici. Questa oltre tutto e' una cosa che ti fa prendere una bruttissima abitudine... ricordo una volta che siamo andati a trovare un amico belga e ci siamo dati la mano morta all'indonesiana, poi a un tratto, contemporaneamente, abbiamo detto ma che diavolo stiamo facendo? salutiamoci come si deve che ci stiamo bruciando il cervello a stare qui! bhe' almeno non sono l'unica ho pensato... Altra cosa nei saluti che mette in crisi e' che quando ci si saluta con due baci (solo tra occidentali naturalmente loro non si baciano nemmeno tra di loro! le poche volte che si salutano cosi' anziche' baciarsi tirano su col naso!!) si tiene la sinistra come in macchina quindi quando passiamo da un paese all'altro risultiamo sempre impacciati in questa cosa.... eheheh mi sto perdendo per non parlarvi della festa... lo so... sara' inconscia come scelta?
Dunque, ecco la foto del saluto all'ingresso:
Io naturalmente, essendo donna, non potevo andare a salutare. Va bhe, ok, a dirla tutta essendo straniera sarei anche potuta andare, pero' non e' che mi esaltasse strusciare la mano morta di 200 uomini risultando oltre tutto poco rispettosa delle usanze locali!! ;)
Eh si', solo uomini! le donne mica sono invitate cosa credete? sono invitate a venire a preparare e faticare il giorno prima ed il giorno stesso ma poi alla festa partecipano solo dalla cucina!
Eccole qui le donne preparatrici rimaste:
nella fila davanti, partendo da sinistra, la Pem, che in realta' si chiama Sutimah, alla sua sinistra, vestita di arancione, la mamma di Kris, sulla poltrona l'anziana signora che ci ha venduto il terreno, dicono che abbia piu' di 80 anni , considerando che qui l'eta' media e' di 63 e' un bel record!
Nella fila dietro, sempre da sinistra, la moglie di Harun che e' anche la sorella di Kris, poi la moglie di Kris, la signora con il velo arancio non so chi fosse... poi piu' a sinistra la moglie di Putut, fratello di Kris, io, e sulla destra in abito bianco la moglie di Humar.
Praticamente, che dire, meno male che Kris ha una famiglia numerosa e che molti dei suoi parenti lavorano per noi! altrimenti saremmo state in 3 a preparare!
Io naturalmente, mi son fatta riconoscere come mio solito, ho stupito tutti perche' a meta' pomeriggio, quando faceva un caldo micidiale, ho portato due ventilatori nella cucina per evitare svenimenti alle donne invece di darli ai pochi invitati che erano venuti per un'assaggino di prova! poi durante la festa ho addirittura avuto il coraggio di portare delle bibite in cucina... una decina delle tante bottigliette di coca cola e sprite prese per gli invitati maschi date alle donne... devo essere matta! loro pero' erano contente.
Tralasciando il maschilismo dell'islam che credo conosciamo tutti benissimo, una volta entrati gli ospiti si sono seduti ai tavoli preparati con bottigliette di coca-cola, sprite e fanta alla fragola (una schifezza ma qua piace da matti), un bicchiere pieno di sigarette sfuse su ogni tavolo, ed un pacchettino di cibo take-away su ogni sedia.
L'imam era molto felice della festa e' ha detto a Kris Ah! addirittura 2 RT! e lui tutto tronfio Si', 2 RT abbiamo invitato (e questo era solo l'inizio...)
Poi l'imam locale in camicia di seta gialla ha preso il microfono ed iniziato la preghiera. Purtroppo il video non si sente bene, ma l'idea delle facce dei fedeli si puo' cogliere abbastanza bene,
ora non ditemi che non stanno solo aspettando che finisca la preghiera per andaresene a casa con il loro pacchettino-premio!
Ed infatti, nell'istante esatto in cui la preghiera e' finita ogniuno dei 200 invitati ha preso una sigaretta dal tavolo, una nube di fumo si e' alzata al cielo cosi' fitta che pareva un cerimoniale bruciar d'incensi, subito seguito dagli invitati che si sono alzati e tra altre 1.000 strette di mano (non e' un numero a caso, sono 5 salutatori x 200 invitati, sono proprio 1.000 di numero!) se ne sono andati a casa con il loro pacchettino rosa!
Tempo di liberare la scena e sono arrivate a mano a mano altre persone, piu' di 300 alla fine, quindi uno sproposito, alla faccia della vecchia vicina! si capiva gia' che sarebbe passata alla storia questa festa fatta dai Londo'! poi l'orchestra ha cominciato a suonare ed e' andata avanti per ore...
L'orchestra del Dangdut che aveva programmato la fine della performance per mezzanotte circa, probabilmente conoscendo i suoi polli, verso le 23 ha iniziato a dire che lo spettacolo era finito. In questo modo, alle lamentele dei ragazzi, suonavano un'altra canzone, poi salutavano, loro si lamentavano di nuovo, e loro suonavano ancora...e cosi' avanti per un'ora...
Credere sia finita qui?
Ma noo!! Naturalmente, non poteva mancare la rissa!!
Verso mezzanotte e un quarto, quando ancora l'orchestra stava suonando perche' si erano accorti della tensione crescente, i ragazzi sono spuntati fuori da tutte le parti e si sono riuniti davanti al palco dove due di loro, non si e' capito perche', hanno iniziato a spintonarsi. E' volato anche qualche cazzotto e qualche manciata di fango lanciata in faccia... ma chiamarla rissa non si puo', in effetti e' durata non piu' di 2 o 3 minuti. Noi eravamo in cucina e abbiamo solo visto tutti quelli in divisa militare o della polizia, che erano seduti tra la casa dove eravamo noi e lo spiazzo di fronte al palco dove c'erano i ragazzini... da li' abbiamo capito che stavano facendo a mazzate!
Ma, naturalmente, non hanno fatto in tempo neppure ad avvicinarsi ai ragazzi che loro si sono tutti immediatamente trascinati fuori per tornarsene a casa!
Bhe' devo dire che questa cosa ha avuto parecchi lati positivi!
Intanto hanno smesso di distruggere giardino e cose come stavano facendo, poi se ne sono andati tutti via, perche' anche l'orchestra ha smesso di suonare ed anche gli altri invitati che erano rimasti sono rincasati, quindi abbiamo evitato di dover stare li' a chiacchierare fino all'alba come spesso si usa fare in queste feste (e questo e' stato un bel vantaggio!) e poi, lo staff della fabbrica era felicissimo, perche' svestitissime cantanti del dangdut hanno mangiato al loro tavolo!
domenica 12 aprile 2009
Selamatan - Atto II
Il nostro risveglio e' stato caratterizzato dalla scoperta di una 'appendice' della casa di servizio che era stata costruita fra le 6 e le 7 del mattino.
La chiamerei cucina da campo, pero' in effetti e' qualcosa di non categorizzabile, e sicuramente ben poco assimilabile ad una cucina...
In ogni caso, guardate e poi, eventualmente, se trovate un nome con cui chiamarla fatemelo sapere!
Dei magnifici mattoni Batu Bata' ne avevamo gia' parlato, del fatto che ti guardano come un pazzo se per caso gli chiedi di fare un muretto a secco deridendoti perche' non e' mica possibile fare un muro di pietre senza cemento, anche, ma che si mettessero addirittura a impastare la terra con l'acqua per fare una 'zona cottura' non me lo aspettavo... per lo meno non me lo aspettavo la mattina appena sveglia...
e invece...
non vi dico l'appellativo con cui io e Cri abbiamo chiamato questa 'cosa', mi limito a farvi vedere il vero uso:
Dunque, per riassumere un'attimo cio che e' successo:
Il passo successivo a quelli di cui all'Atto I sono: Affittare le cose che servono. In ogni RT, quindi ogni 100 abitanti circa, c'e' qualcuno che affitta le cose necessarie ovvero una struttura modulare in ferro con relativa tendina che funge da gazebo e ripara da pioggia e sole. I tavoli e le sedie. Addobbi e addobbini per la stuttura-gazebo. Tovaglie con festoni e coprimacchia in plastica. Luci e relativo generatore a gasolio (rumorosissimo).
A ruota segue l'affitto di tutte le stoviglie necessarie; quindi: pentoloni enormi, padelle, taglieri, grattugie per il cocco (almeno 5, indispensabili), coltellacci e maceti che se non fai attenzione ti tagli via un'arto come niente, piatti fondi, cucchiai (coltelli e forchette tanto non servono), qualche vassoio, numerosi cucchiaioni di plastica per prendere il riso dalle pentole, scolapasta di dimensioni spropositate per far scolare il riso (mi pento di non averli fotografati), un paio di mestoli, grandi schiumarole e palette per friggere, ventaglietti di vimini per fare fuoco, e qualche altra cosa che nella confusione non mi ricordo piu'.
Poi ci va l'orchestra.
in effetti se ne puo' anche fare a meno ma e' stata ua scelta dettata dal nostro motto 'abbiam fatto 30, facciamo 31' e da quello di Kris 'cosi' mostriamo la nostra 'potenza' a questi contadinotti presuntuosi'
L'orchestra scelta e' stata quella del Dangdut. Molto popolare in Indonesia e senza troppi legami a nessuna religione. La bellezza dell'orchestra si misura in base alle dimensioni e alla potenza delle casse, piu' gente tieni sveglia e piu' sei figo. La nostra aveva due blocchi di casse grandi come tutto il palco, giustamente(?).
Ci sono poi altre piccole cose che vanno programmate; ad esempio ci va una o piu' lavapiatti perche' quei pentoloni che avete visto nella foto sopra di alluminio nudo e crudo buttati sul fuoco a manetta con le salsine dentro si incrostano che e' una meraviglia e, tutto il mondo e' paese, nessuno ha voglia di lavarli! Arruolate dopo grandi discussioni moglie e figlia di Sutar, ma questa e' un'altra storia e per ora lasciamo stare che i capelli li ho gia' dritti per tutto il resto!
Altra cosa, il parcheggio. Il parcheggio in Indonesia si paga praticamente dappertutto perche' in ogni dove tu ti vada ad infilare con la macchina o con il motorino puoi stare certo che quando te ne vai saltera' fuori qualcuno a chiederti dei soldi.
Un gruppo di ragazzini vicino a casa ha chiesto a Kris se potevano fare i parcheggiatori autorizzati. No secco. Verranno troppi 'amici' di quelli a cui non si puo' far pagare il parcheggio... (domani capirete) quindi se volete farlo pagare fatelo, ma non a chi entra nel cancello, solo a chi parcheggiera' fuori.
Ogni tanto Kris e' talmente inamovibile che mi chiedo se lo e' diventato a stare con noi... comunque, andiamo avanti.
I camerieri. Anche quelli non erano richiesti ma un gruppetto di ragazzi ha detto che erano gli addetti a portare bibite, sigarette e piatti sui tavoli e quindi sono stati arruolati.
La security. Anche questa e' un servizio, a pagamento ed obbligatorio, dell'RT. Ma come sono premurosi...!
Finalmente si puo' iniziare a preparare.
Che bello aver fatto la 'cucina da campo' cosi' si puo' stare tutti quanti fuori per terra a giocare con il cibo...
... eppure mi sembrava che qualcuno mi avesse detto che con il cibo non si gioca, che ci si lava le mani prima, che si deve tener pulito il piano di lavoro, non tossire o starnutire sui piatti, non sputare li' vicino non me lo avevano mai detto ma ho sempre immaginato che non fosse una cosa buona, eccetera, eccetera, eccetera...
Ah si', ora ricordo... dev'esser stata la mia mamma! un migliaio di volte almeno... Maaaammmmmaaaaa!!!!!!!! per favore glielo vieni a dire tu?!! perche' io ci ho provato, ho fatto portare due tavoli in piu', fatto spostare dei mobili per fare spazio, comprato delle tovaglie lavabili di plastica... ma... niente.
Dopo aver cucinato fantastiche meraviglie per il palato e per l'olfatto e, soprattutto, con un forte carattere... ehm... 'tradizionale'... diciamo cosi', tutto va messo nelle scatoline a portar via precedentemente pinzate e preparate:
Secondo strato: vassoietto in plastica sagomato con 4 pietanze:
giovedì 9 aprile 2009
Selamatan - Atto I
Sono gia' 3 mesi che viviamo nella nuova casa e ne avevamo fatto solo un 'in piccolo' che non aveva soddisfatto a pieno i criteri dell'educazione e del quieto vivere locali. A questo si era aggiunto che, ogni piccolo problema che succedeva sia nel lavoro che nel privato, veniva attribuito al mancato Selamatan e al fatto che gli spiriti erano arrabbiati. Insomma, non trovavamo piu' scuse! quindi, ora, si prepara il Salamatan.
La prima cosa da fare e', naturalmente, chiedere il permesso agli spiriti.
Quindi Kris un pomeriggio e' partito con tutti i suoi incensi, incensini e fiorellini ed e' andato a casa nostra a parlare con gli spiriti. Loro gli hanno detto che erano arrabbiati perche' non eravamo stati rispettosi, ci trovavamo tanto bene li' e non gli abbiamo neanche chiesto il permesso di starci! Gli hanno anche detto che se facevamo un bel Selamatan allora si sarebbero tranquillizzati e i nostri problemi sarebbero diminuiti (in realta' hanno detto finiti pero' ...)
Tornando a casa abbiamo trovato i doni lasciati agli spiriti da Kris ai quattro angoli del terreno:
Il secondo passo e' stato quello di decidere la data. Innanzitutto bisogna andare dal Grande Puffo della montagna, come lo chiamiamo noi amichevolmente... E' un vecchietto, ooops scusate, santone, che sta in una grotta artificiale sulla montagna e che consulta gli spiriti degli antenati e i calendari javanesi per trovare le date propizie.
Dopo aver ricevuto l'elenco delle date propizie Kris ci ha interrogato sulle date propizie secondo la nostra religione (?) e trovando Pasqua in concomitanza con una delle date propizie fornite da grande puffo si e' deciso per il week end del 12.
Il 12 pero' non andava bene perche' tra la pasqua cristiana e le date propizie javanesi, giustamente, c'e' anche l'islam. E per l'islam la sera di un giorno, fa parte del giorno dopo. Quindi, la domenica sera, in realta', e' lunedi' (questa cosa e' comodissima soprattutto per darsi appuntamento....). Quindi, domenica sera per l'islam era in realta' lunedi' e lunedi' era, per il calendario javanese, una data non propizia. Quindi ciccia.
La scelta era tra venerdi' sera o sabato sera.
Per la decisione ci siamo consultati con il capo-quartiere per chiedere quando sarebbe stato meglio considerando il loro impegni precedenti. Si' perche' qui i quartieri hanno un'agenda davvero fitta di eventi, feste, matrimoni anche se, come nel nostro caso, sono composti da un centinaio di persone in casette sparse in mezzo alle risaie... e infatti venerdi' non si poteva perche' c'erano gia' altre due feste e la gente (poverina) mica poteva dividersi tra tre feste! Sabato invece ce n'era solo una e allora potevamo fare noi la seconda. Quindi dopo mille peripezie anche il secondo punto 'decisione della data' e' fatto. Data fissata per 'Sabato notte Domenica' ovvero sabato sera.
Terzo punto: preparazione e distribuzione degli inviti.
questo non e' stato poi cosi' faticoso... e' stata preparata la lista degli invitati, abbiamo preso l'invito di una festa fatta tempo fa da qualcun'altro e Arista ha appiccicato sopra dei foglietti stampati dove c'era da cambiare qualcosa (data, ora, e nomi), poi il foglietto e' stato fotocopiato e distribuito, eccolo:
Quarto punto: acquisto delle cibaglie.
Sono andata ieri con la moglie e la sorella di Kris. Per prima cosa siamo andati dalla mamma di Kris, che ha un ristorante quindi ha piu' o meno idea delle quantita' che servono per far da mangiare per duecento persone. Duecento??!! Si', duecento. Questo e' il numero quasi definitivo degli invitati. Sono tanti, e soprattutto sono tanti considerando dove siamo (casette sparse in mezzo alle risaie ecc...). E' raro che si facciano in quella zona feste cosi', per questo motivo un paio di giorni fa quando, dopo aver detto alla vicina quanti erano gli invitati, ci sono rimasta un po' male quando lei mi ha detto 'si va bhe' e' solo poi un'RT (quartiere) mica e' poi chissa' che cosa...' Poi la stessa identica scena si e' ripetuta tra Kris e la stessa vicina il giorno dopo; ho visto la furia nei suoi occhi, lui ha con le parole ha risposto quieto 'si' un RT' ma i suoi occhi avevano incenerito la vecchia vicina! Bhe' almeno mi conforta che ci sia anche un'indonesiano che la pensa come noi!
Anche per la decisione delle cibaglie, cosi' come prima era successo per la lista degli invitati, si e' ripetuto qualcosa di simile. Kris ha indagato su che cosa era uso mettere nello Sra Srahan, il pacchettino di cibo da dare agli invitati... Ci vanno 3 dolcetti, ha detto la segretaria che vive nel quartiere a fianco a noi, una banana fritta, un frutto e un dolcetto. Quella volta Kris non si era trattenuto e gliel'ha proprio detto, 'pero'! vi trattate bene voi in mezzo alle risaie... tre dolcetti addirittura!'. Notare che a noi ne hanno gia' portati un paio di pacchetti delle feste fatte li' vicino e di dolcetto ce n'era uno solo. Comunque va bene. Metteremo tre dolcetti.
Tornando a noi, e all'aquisto delle cibaglie, dopo aver ascoltato i consigli della mamma di Kris siamo partite e siamo andate al mercato.
Prima sosta il negozio di atrezzi per il Take-Away.
Tutto quello di cui avete bisogno per confezionare gli sra srahan, scatoline di cartone da riempire, carta marroncina tipo quella per friggere per adagiarci il riso, vassoietti di plastica sagomati per adagiarci le pietanze e relative salsine, piattino di carta per i tre dolcetti.
Tutti stupiti che io fotografassi il negozietto. Bhe', gli ho detto, e' perche' in Italia non abbiamo negozi cosi'... di solito quando si invita la gente alle feste gli invitati mangiano e poi se ne vanno dopo aver mangiato. Erano un po' stupiti, poi ci hanno pensato su, si sono consultati, e hanno detto che in effetti era piu' furbo. Ma daai?!! E io che ero quasi errivata alla conclusione che i romani fossero dei matti a fare i banchetti con i giullari le dame e tutto quando potevano cavarsela con un pacchetto a portar via!
Oggi ci stavo ripensando, ma questa usanza di portarsi via il pacchettino mi sa di premio, mi sa di contentino dato alla gente perche' venga alla festa... Ad esempio, le feste di compleanno dei bambini sono bruttissime... i padroni di casa stanno nell'ingresso, ricevono gli invitati che portano il loro regalino e poi si siedono nell'ingresso di casa per terra, bimbi da un lato e adulti dall'altro. Quando tutti gli invitati sono arrivati i genitori si mettono vicino all'uscita e consegnano i pacchettini di cibo algi invitati che se ne vanno. Niente giochi, niente parole, niente di niente. Ditemi quello che volete ma a me sa di biscottino che si da' al cane quando gli si insegna che alla parola seduto lui deve sedersi.... Comunque, l'usanza e' questa e va rispettata.
Torniamo alle compere. Il banco del mercato successivo e' stato quello della verdura. Scusate ma non ho una foto di questo banco perche' siccome ci vado tutte le settimane a comprare non ho pensato che fosse una cosa da fotografare... forse pero' lo era... Abbiamo comprato praticamente tuto quello che io non compro mai, e delle poche cose che compro anch'io ne abbiamo comprato quantita' inverosimili tipo 5Kg di aglio e 5 di scalogno ma solo 1Kg di cipolle... insomma tutto al contrario!
Poi siamo andati a prendere l'olio. Quando la mamma di Kris mi haveva dato gli sporchissimi bidoni di plastica in prestito (poverina, lei e' gentilissima, pero' i bidoncini erano davvero sporchi!) mi stavo gia' chiedendo se avrei mangiato anche io cio' che avremmo cucinato...
Quando ho visto da dove arrivava l'olio i miei dubbi sono aumentati:
il bidone blu e' pieno di olio (gia' usato) e l'omino girando la manovella pompa l'olio nei bidoni. Mi chiedo quante tonnellate di roba abbia fritto quell'olio prima di finire nel bidone... forse e' meglio non saperlo!
I bimbi li vicino intanto si divertivano a guardare la mia faccia preoccupata cosi' come mi divertivo io a ripensare che Pem mi aveva chiesto di comprare una spugna nuova per la cucina perche' l'altra era vecchia a avrei fatto la figura della 'zozzona'...
Passiamo al banco degli stuzzichini:
anche di questo io ingnoravo l'esistenza all'interno del mercato. Sacchetti e sacchettini di ogni tipo di cosa che si possa friggere tranne patate e poc corn. Ci sono patatine di pesce, di gamberetti, di patate dolci, di banane, e di un sacco di altra roba che non so cosa sia e preferisco non saperlo... Pero' quelli di banana non sono malvagi...
Altro negozietto, altra storia: coltelli e coltellini, atrezzi per tritare il cocco e recipiente tipo grolla che vedete sulla sinistra in coccio con il beccuccio che servira' a lavarci i piedi prima di entrare in casa e poi verra' rotto per dare inizio ai festeggiamenti. Presi e portati via.
Ultima tappa, ammenicoli per la grande finta:
recipiente in cui porteremo simbolicamente il riso come cibo nella casa 'nuova', stuoino in vimini che rappresenta il letto che ci portiamo nel trasloco, scopetta con cui dovro' scopettare la strada man mano che ci avviciniamo a casa (per non essere zozzoni!), e altri recipienti vari per non so bene che cosa...
Giunti alla fine della giornata abbiamo scaricato la macchina e sistemato tutto su uno scaffale: manca ancora tantissima roba... e questo e' solo il primo giorno effettivo di preparativi.
Piante, gechi, oche e voliera
Ora un rapido aggiornamento sulla flora e fauna di casa...
Oggi e' festa in Indonesia perche' ci sono le votazioni, domani cerchero' di fotografare alcuni dei cartelloni pubblicitari per postarli, ci sono certe facce! per ora accontentavi di questo esempio di seggio elettorale:
Approfittando dell'assenza di Pak Sutar che era andato a votare, abbiamo fatto scendere noi le oche nel recinto vicino alle risaie e cosi' ho potuto riprenderle mentre attraversavano il ponticello... chi ha detto che alle oche piace l'acqua?
Le risaie sono tutte una fanghiglia in questo periodo perche' hanno appena arato prima della nuova semina che effettueranno a giorni. E non appena il riso sara' stato seminato faremo anche una deviazione al canale d'irrigazione (quello attraversato dalle oche) per creare un piccolo laghetto; perche' in effetti alle oche piace molto l'acqua anche se si sono intestardite a voler passare sul ponticello quando devono passare da un recinto all'altro!
Poi un giorno o l'altro sistemeremo anche il ponticello... ma per ora Sutar e' troooppo impegnato! e poi adesso ha trovato questo nuovo hobby di acchiappare i Gechi Tocai che ci sono per casa e non vedendoci quasi nulla ci mettera' parecchio tempo!
Uno pero' ieri lo ha acchiappato... ne restano un'altra decina!
Non preoccupatevi, non e' morto... e' solo un po' stordito! Lo so che puo' sembrare rude e cruento, e che c'e' gente che li compra a prezzi esorbitanti per tenerli in casa come animali da compagnia... ma vi assicuro che non e' molto carino averne 5 in camera da letto che di notte ti si appostano proprio sopra la testa e iniziano a urlare nel cuore della notte! Oltre tutto questo e' uno dei 3 piccoli, gli altri 2 sono veramente enormi! alri 3 se gironzolano per la cucina, uno nella guardiola e, per non far torto a nessuno, ce n'e' anche uno nella casetta delle oche!
Humar e Baidi invece si sono dedicati a qualcosa di piu' 'costruttivo'. Con bambou, legno e rete metallica hanno costruito una bella voliera per Diam tra l'orto sulla destra e il recinto notturno delle oche sulla sinistra.
Bhe' in effetti solo per Diam e' un po' troppo grande... vedremo di prendergli qualche amichetto!Qui hanno purtroppo la brutta abitudine di radere al suolo tutto, erba compresa, perche' la terra nuda gli sa tanto di cosa pulita. Quindi dopo il passaggio di falcetto di Sutar c'e' stato il mio passaggio di semina di erbetta italiana... chissa' se crescera'!
Poi manca anche un bell'albero con tanti rami all'interno dove gli uccellini possano appollaiarsi e il rivestimento del tetto che vogliamo fare in paglia intrecciata per creare un riparo dalla pioggia e dal sole. Per quello pero' dovremo aspettare circa un mesetto, quando la stagione delle piogge sara' definitivamente finita e gli intrecciatori ricominceranno a fare quelle lunghe canne di bambou con su annodata la paglia secca.
Altro lavoro che aspettava da tempo e che siamo riusciti a (quasi) finire in questi giorni era quello di mettere i sostegni alle piantine di pomodori e melanzane.
Sutar ha tagliato dei pezzi di bambou che abbiamo messo vicino ad ogni piantina.
Purtroppo non mi ha creduto quando gli ho detto che i pomodori sarebbero arrivati ad essere alti quasi due metri e quindi non ha tagliato tutti i bambou della stessa altezza...
Poi la vicina mi ha invitato a vedere la sua pianta di pomodori, ed ho capito perche' secondo Sutar non c'era bisogno di tutori alti due metri, guardate:E' un po' difficile da capire perche' ci sono tante piante in mezzo ma se guardate bene scoprirete che la pianta di pomodori cresce dentro un vasetto piccolissimo (con il bordo azzurro, sulla sinistra, subito sopra il cespuglietto in basso) e poi si dilunga in orizzontale sostenuta da tre stampelle. Questa pianta ha gia' parecchi pomodori quasi maturi ed alcuni sono gia stati mangiati quindi l'anno prossimo provero' a piantarli prima anch'io perche' quest'anno li ho piantati a febbraio e le mie piantine sono solo una trentina di centimetri... La vicina dice che questa pianta fa 40 pomodori in un anno, cavolo! con solo 20 centimetri quadrati di terra! se le nostre piante ne faranno in proporzione avremo passata di pomodoro per almeno due anni!
Visto che anche la vicina fa i suoi tentativi con l'orto le ho regalato alcune piantine di San Marzano, Pearson e melanzane italiane. Era molto contenta e le ha subito piantate facendogli dei 'cappucci' con dei piccoli scolapasta di plastica sorretti da pezzetti di bambou e riparati dal forte sole con delle foglie di palma. Sara' un bell'esperimento!
La cosa che piu' di tutto mi entusiasma e che lei si fa i semi da sola, un anno per l'altro, prendendoli dalla pianta precedente. Se funziona sarebbe fantastico, almeno 3 bustine di semi in meno da portarci in aereo dall'Italia!